Quando si pensa alla Toscana si evocano paesaggi collinari, città d’arte e campagne dolcemente antropizzate, si pensa a zone conosciute come il Chianti, il Mugello, la Maremma e le Crete Senesi.
Fortunatamente questa regione cela ancora tesori nascosti come il territorio del comune di Palaia: un piccolo borgo ricco di fascino medievale in cui si può scoprire il volto più autentico e genuino di un popolo e di un paesaggio che non possono non affascinare.
Le origini del borgo si perdono nella storia.
È certo che qui vissero gli etruschi, numerose sono infatti le tombe rinvenute nella zona, alcune delle quali sono oggi visitabili grazie ad un breve percorso archeo-botanico nei pressi della frazione di Partino (a meno di un km da Palaia).
Il passato medievale e rinascimentale emerge con maggior prepotenza: impossibile non notare la grande e bellissima Pieve romanica di San Martino, la Torre dell’Orologio, in precedenza porta di accesso alla borgo e il borgo stresso, con la sue viuzze che si arrampicano sul pianoro dove in precedenza sorgeva la Rocca e da cui oggi si può ammirare uno dei panorami più belli di tutta la Toscana.
Nella Chiesa di sant’Andrea, la più antica di Palaia, potrete inoltre avere l’occasione di vedere alcune opere d’arte sacra molto interessanti tra cui “la Madonna con bambino” di Andrea della Robbia, “La Madonna del Carmine” di Francesco Valdambrino, due statue poste ai lati dell’altare e il crocifisso ligneo dipinto da Andrea Pisano.
La campagna circostante nel medioevo doveva essere ben diversa: le foreste erano ben più numerose tanto che il toponimo di Palaia deriva dall’attività economica principale del borgo che era quella di tagliare e preparare i pali che poi erano inviati a Pisa per la costruzioni di navi. Alcuni boschi si sono comunque conservati e oggi vi si pratica soprattutto la caccia al cinghiale.
Ma non è finita qui: nel territorio di Palaia infatti ci sono molte altre attrattive da visitare: il borgo abbandonato di Toiano, che tra gli altri incantò anche il celebre fotografo Oliviero Toscani e che fu teatro di uno dei più discussi omicidi degli anni venti del secolo scorso (l’omicidio della bella Elvira), il misterioso Tempio di Minerva, costruito dall’illustre medico Andrea Vacca-Berlinghieri, per motivi ancora non del tutto chiari, il borgo disabitato di Villa Saletta e due musei che illustrano la cultura della civiltà contadina attraverso gli strumenti usati per il lavoro e per la vita quotidiana (Il Museo del Lavoro e della Civiltà Contadina di San Gervasio e il Museo della Civiltà Contadina a Montefoscoli).
Visitare Palaia significa scoprire una Toscana quasi incontaminata, lontano dai flussi turistici principali, dove ancora si può respirare l’armonia e la storia di un paesaggio che vi incanterà e dove è possibile assaggiare i piatti tipici di una cucina contadina che qui ancora riesce in parte a sopravvivere.
Per maggiori info: Ufficio Turistico del Comune di Palaia.
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