La Torre di Cerrano è un fortilizio costiero, fatto edificare dal Regno di Napoli nel 1568 sui resti di una torre più antica, restaurata nel 1287. Oggi è possibile scorgerla dalla Strada statale 16, km 431, che collega Silvi Marina e Pineto (TE).
La torre trae il suo nome dal torrente Cerrano, situato a 500 metri a sud, alla cui foce corrispondeva il porto della città di Hadria (Atri), meta di scalo delle navi provenienti dalla Puglia e dalla Sicilia. Per la componente architettonica, il fortilizio segue le tecniche costruttive imposte dal Regno di Napoli: alta circa 12 metri, ha una base rettangolare di circa 10 metri per 5, un volume tronco-piramidale e muratura a scarpa, che gli conferisce maggiore stabilità. L’interno è distribuito su due livelli e c’è anche una piazza d’armi, dove erano posizionate le armi per la difesa. La funzione primaria della Torre di Cerrano era quella di presidio militare: tre uomini, di cui un cavaliere, un fuochista e un castellano, restavano di guardia per diffondere segnali di eventuali attacchi alle campagne circostanti.
Di fronte alla Torre, immersi nel mare, ci sono gli antichi resti del Porto di Hadria, città risalente all’epoca romana. Strabone, in uno scritto, conferma l’esistenza del porto proprio a Cerrano: questo era dotato di strutture per lo stoccaggio delle merci e di altre strutture funzionali all’approvvigionamento della città. Anche Plinio menziona Hadria e il suo porto, ricordando il buon vino di quella terra, trasportato poi, con anfore di creta, verso l’Oriente, la Grecia, l’Egitto e Aquileia.
L’area marina antistante alla Torre è stata dichiarata area marina protetta: i suoi resti archeologici, la peculiare flora e la fauna incontaminata, le dune di sabbia, il mare dal fondale popoloso e ricco, accrescono la bellezza di un luogo che è l’incontro tra epoche storiche – fuse tra loro – e natura.
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