Il sole iniziava a tramontare e la terra intorno assumeva quel delicato colore – un marrone dorato – che conferisce a tutto un’aria onirica; come se la terra stessa, con un bicchiere di vino in mano, si fosse messa a guardare il tramonto.
Davanti a me* potevo vedere lo scintillante Mar Mediterraneo, con le sue acque azzurre. Mi hanno detto che, in caso di giornate particolarmente limpide, è possibile scorgere in lontananza la costa di Malta e forse anche il Nord Africa. Come abbiamo lasciato la strada principale, per imboccare una via sterrata, ho cominciato a sentirmi ormai prossimo all’appuntamento che aspettavo da tutto il giorno: una degustazione di ottimi vini!
La Cantina Armosa è stata fondata nel 2002 da Michele Mölgg, il quale, avendo precedentemente visitato la Sicilia, ne rimase così affascinato che decise di tornarvi e avviare un vigneto. Pertanto, nel 2003 Armosa ha piantato le sue prime viti di Nero d’Avola e da allora questa è diventata la produzione per eccellenza. Ora, devo ammettere che non sono un esperto di vino; però sono rimasto piacevolmente sorpreso nell’osservare l’intero processo, assolutamente intrigante, tanto quanto lo stesso bicchiere di vino (ok, quasi!).
I vitigni coltivati fanno parte del ceppo di uva chiamato Nero d’Avola, un ceppo autoctono. L’obiettivo di Armosa è quello di aumentarne la reputazione, coltivandolo in condizioni diverse, tali da creare vini unici e fortemente caratterizzanti la regione d’appartenenza. La particolare vigna che abbiamo visitato si trova molto vicino al mare, tanto che i vitigni affondano le loro radici nella sabbia. Com’è possibili che tali succose uve possano venire da un terreno arido? Ebbene, si tratta di una delle tante meraviglie biologiche siciliane. L’uva, in realtà, conserva la maggior parte dell’acqua al suo interno e quindi non ne richiede molta dal terreno.
Ciò che rende unica quest’azienda sono le sue tecniche di produzione eco-compatibili, che lasciano intatta la natura. Le uve, alla fine del loro ciclo, vengono raccolte a mano prima di essere trasportate in casse tradizionali.
La cantina è di per sé uno splendido edificio del XIX secolo ed è molto piccola. Questo potrebbe stupire i visitatori ma la filosofia che ispira Armosa è la qualità, non la quantità. La cantina è dotata di moderne vasche di fermentazione in acciaio inox, all’interno delle quali la temperatura può essere attentamente monitorata. Il processo di invecchiamento avviene in botti tradizionali. Il risultato finale porta a degustare vini dal gusto unico.
La cantina Armosa produce due tipi di vino rosso e un tipo di bianco, oltre a una grappa. I suoi due rossi sono il Siclys e il Curma, entrambi dal sapore forte e leggermente amaro (ma molto piacevole). La guida è stata molto cordiale e ospitale, un pozzo di conoscenza quanto a produzione del vino e sapori. Del resto, un buon bicchiere di vino è necessario per chiunque voglia visitare la Sicilia.
Situato nella bella e fertile terra nei pressi di Scicli, è facile capire perché il fondatore si innamorò a tal punto del posto. L’approccio ecologico alla vinificazione fa ben sperare in un mondo che è dominato dalla produzione di massa e dal profitto. Gli ideali promossi da Armosa sono quelli della migliore Sicilia. Prendetevela comoda e lasciate che il tempo faccia le sue magie…
*L’autore del testo originale in inglese e delle foto è Paul Johnston, blogger di Travelling History.
Cerca su Itinerary Planner le proposte di viaggio per questo territorio
Tag:Azienda agricola Armosa, Curma, degustazione, Scicli, Sicilia, Syclis, vino