Nella corsa alla tutela della biodiversità, ci si concentra spesso sulle specie più rare e pregiate, dimenticando le erbe che crescono spontaneamente intono a noi, magari in un’aiuola ai margini della città: non è così per alcuni artisti e botanici londinesi che hanno creato un progetto di ricerca con l’obiettivo di salvare le erbacce ed usarle a scopi officinali.
Le vie dell’East End di Londra ne sono piene: ortiche, tarassaco, salvia e molte altre specie. Di recente queste piante hanno attirato l’attenzione del gruppo di artisti Nomad, che ha deciso di valorizzarle, cercando di modificare la percezione che i cittadini hanno rispetto alla loro utilità. Così è nato Phytology, progetto di ricerca e promozione che ha messo in piedi un giardino officinale nell’area di Bethnal Green.
Il giardino servirà sia come punto di riferimento didattico per la ricerca degli studiosi di botanica, sia come “vetrina” per la diffusione della conoscenza delle proprietà benefiche delle piante selvatiche.
Gli artisti del gruppo Nomad attireranno grandi e piccoli con performance e installazioni a tema “erbacce”: al momento il giardino copre un piccolo appezzamento lasciato libero dopo la distruzione di una chiesa, durante la seconda guerra mondiale. Nel 1980, a tutela dell’appezzamento, fu eretta una recinzione per scoraggiare chi abbandonava rifiuti e cima alle macerie: piante, alberi indigeni, fiori ed erbacce sono cresciute incontrollate. Le piante verranno ora classificate, catalogate e riunite nel giardino, in modo da offrire la possibilità a tutti di usarle, sia per la cura, che per l’alimentazione.
Non solo un’oasi, bella da ammirare: lo scopo è far utilizzare le piante ai cittadini, spiegando come curarle e come consumarle in modo sostenibile. Michael Smythe del gruppo Nomad, ha spiegato:
“Spero che la gente inizi a comprendere il rapporto tra crescita di queste piante selvatiche e il benessere, sia del copro che dell’ambiente urbano, iniziando a valorizzare ciò che solitamente trascura. Il progetto avrà successo se le persone sentono di poter tranquillamente raccogliere il prato per uso medicinale e nutrizionali personale”
Sarà l’illustratore T Alya Baldwin a creare i disegni per spiegare a tutti proprietà e ricette, mentre altri artisti del gruppo lavoreranno con le installazioni per creare un ambiente confortevole: lo scopo è interagire con i cittadini e, con il loro aiuto, trasformare l’area in un parco bio-medico entro il 2014.
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