Civita, piccolo centro in provincia di Cosenza appartenente alla minoranza etnica arbëreshe, ubicato tra i monti del massiccio del Pollino, è uno degli insediamenti più belli della Calabria interna, che si distingue per la varietà dei suoi comignoli, veri e propri capolavori artistici.
I comignoli (çimineret) civitesi hanno la peculiarità di essere diversi l’uno dall’altro. Hanno forme strane e particolari, perciò sono molto caratteristici. Questi affascinanti e insoliti motivi formali, legati a credenze e superstizioni e dalle quali traspare un’arte impregnata di simbologia e mistero, sono protagonisti di una storia tramandata oralmente.
Non si sa con precisione quando sia cominciata l’usanza di innalzare comignoli imponenti e dalle forme capricciose, diversi per ogni casa (a seconda dell’estro del mastro muratore). Il comignolo era come una firma per ogni nuova casa, di cui diventava il totem, con la funzione non solo di aspirare il fumo dai camini ma anche di tenere lontani gli spiriti maligni. Sono una cinquantina i comignoli storici, costruiti probabilmente tra fine Seicento e inizio Novecento.
Sono emblemi dalle storie più strane e diverse, che richiamano alla mente le magie di una volta. Ogni comignolo è un piccolo capolavoro artistico che resiste senza fatica al peso del tempo. Le case li esibiscono orgogliosamente, da quello che auspica buona fortuna a quello che vuole semplicemente essere uno “scacciadiavoli”, da quello a forma di torre al quello decorato con maschere.
AntonLuca De Salvo
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