PASSI E PASSEGGIATE ABRUZZESI: GLI SCRITTORI RACCONTANO L’ABRUZZO

Durante il seminario “Passi e Passeggiate Abruzzesi: gli scrittori presentano l’Abruzzo”, in collaborazione con Slow Tourism Abruzzo, sono intervenuti due scrittori che amano raccontare l’Abruzzo.
La prima è la professoressa Silvia Scorrano, ricercatrice presso il Centre d’Etudes pour le Developpement des Territoires et l’Environment dell’Università d’Orleans con al proprio attivo circa quaranta pubblicazioni sullo sviluppo economico territoriale e numerosi studi demografici ed economici sulla regione Abruzzo.
Il suo libro “Le acque sacre in Abruzzo. Dal culto allo sviluppo territoriale” (Ed. MENABO’ – 2012) percorre la regione attraverso le sue acque, fonte e origine di ogni forma di vita, sostanza purificatoria e terapeutica. L’acqua è da sempre stata al centro di ritualità che hanno sacralizzato il paesaggio abruzzese.
Anche nella stessa Lettomanoppello le acque hanno svolto un ruolo importantissimo per le tradizioni religiose e popolari, per lo sfruttamento delle miniere e delle cave, per dare conforto alle greggi e ai pastori grazie alle tante fonti e vasche sparse sul territorio.
Il secondo Autore è Pino Coscetta, già redattore capo centrale del quotidiano Il Messaggero e scrittore, che ci propone il suo “Viaggio in Abruzzo con Giorgio Manganelli” (ed. Solfanelli – 2012), il racconto di tre mesi di visite in Abruzzo con l’amico Giorgio Manganelli, genio della letteratura italiana scomparso nel maggio del 1990 davanti a una camomilla mai consumata nella cucina dell’interno otto di via Chinotto otto.
“Tutto ebbe inizio da quel curioso indirizzo – ci racconta Coscetta – Dovevamo partire per un lungo reportage sull’Abruzzo. Più di tre mesi da passare insieme.
Lo chiamai al telefono per la partenza fissata per il giorno dopo e lui mi chiese di passarlo a prendere a casa sua in via Chinotto 8 nei pressi di via Coca Cola di Rienzo.
Il nostro viaggio alla scoperta dell’Abruzzo non poteva cominciare in maniera migliore.
È un diario di viaggio omaggio a Manganelli, ma anche uno strumento per “compitare il compito”, come avrebbe detto lui, raccontando come, giorno dopo giorno, si è dipanato il gomitolo della storia di quei tre indimenticabili mesi durante i quali è maturato e fiorito il “suo” inimitabile Abruzzo”.
Un Abruzzo visto da Manganelli come un “grande produttore di freddo”, ma ancor più, in un altro passaggio, di un “gran produttore di silenzio”, di un silenzio che sa raccontare più storie di tante parole, che sa portare gli odori della terra e farne sentire il passaggio dell’uomo: “dove in ogni sperduto angolo puoi trovare un grande o piccolo capolavoro costruito con grandi blocchi di silenzio e scialbato di solitudine”.
E anche, come goliardicamente ci racconta Coscetta, di un Abruzzo che “non si poteva visitare perché troppo lontano dalla strada e Giorgio non poteva raggiungerlo in macchina”. E’ stata quindi una bellissima iniziativa per quella del seminario “Passi e Passeggiate Abruzzesi: gli scrittori presentano l’Abruzzo”, ha dato la possibilità di raccontare e descrivere le bellezze di questa meravigliosa Regione: l’Abruzzo!