
Panorama da Ravello
Pedalare slow si può, anche percorrendo le strade affrontate dai campioni del ciclismo per il 96° Giro d’Italia durante la terza tappa, lungo un percorso che, partendo da Sorrento, ha attraversato le 3 coste coste più belle della Campania: la penisola sorrentina, la costiera amalfitana e il Cilento.
Per chi vuole godersi questi luoghi, il sole e i borghi che si incontrano, bastano tre giorni:
1° giorno
Da Sorrento a Cetara (48 km)
Tra le mura della città di Sorrento, riposano i monumenti, le chiese e le testimonianze di antiche civiltà, dai palazzi arabo-bizantini ai cortili maiolicati, mentre a picco sul mare si trova il monastero di San Francesco, risalente alla prima metà del VIII secolo. Lungo il percorso, fermatevi a guardare le terrazze sul mare di Piano di Sorrento e le case colorate di Positano; ma anche Amalfi e i borghi di Furore e Atrani.
Arrivati a Cetara, piccolo centro marinaro della costiera amalfitana (ne ho parlato in un precedente articolo).

Paestum
2° giorno
Da Cetara a Santa Maria di Castellabate (63 km)
Immergetevi nel cuore del Cilento, passando però per Salerno. La città, costruita sul mare, conserva eleganza, fascino, un centro storico medievale e i magnifici Giardini della Minerva.
La vera perla lungo il percorso, però, è l’area archeologica di Paestum, la città fondata dai Greci intorno al 600 a.C. con il nome di Poseidonia, che conserva ancora intatti i templi dorici. Intorno a questi luoghi antichi, si intrecciano il mito degli Argonauti quello di Ercole. Secondo la tradizione, il santuario di Hera Argiva sarebbe stato fondato da Giasone durante il suo ritorno in patria, in seguito alla conquista del Vello d’Oro nella Colchide; inoltre, proprio qui si sarebbe fermato Ercole, sulla via del ritorno verso Argo dopo aver compiuto la decima fatica.
Quello che questa tappa vi offrè è sicuramente una varietà di prodotti gastronomici, dalla mozzarella di bufala ai fagioli di Controne, dalla sfogliatella Santa Rosa al limoncello.
3° giorno
Da Santa Maria di Castellabate ad Ascea marina (48 km)
Il borgo di Castellabate ha conservato, nei secoli le sue caratteristiche architettoniche: ancora oggi, le case, intercomunicanti, si avviluppano attorno al castello medievale sulla sommità del monte. Da qui sarà tutta discesa verso il mare, fino alla marina di Ascea.

Uno scorcio di Ascea
Oggi, la riserva marina a cui appartiene questo territorio rappresenta uno dei mari più belli d’Italia, con un fondale ricco di flora e fauna. Non molto lontan,o la piccola l’area archeologica di Elea Velia, di origine greca, conserva ancora i resti del teatro e delle porte d’ingresso alla città, la torre, le terme, l’Agorà e l’Acropoli.
Anche qui non può mancare una sosta gastronomica: si può optare per i ristorantini di pesce della vicina Acciaroli o per uno dei tanti agriturismi che offrono le bontà di questa terra.
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