Quante volte ci siamo chiesti “ Cosa sarà mai questa Expo?”, “Perché si fa? Perché buttano via soldi?”. Le risposte le ho scoperte partecipando alla riunione pubblica per la 62sima tappa di “Expo in viaggio”, nella splendida cornice di Palazzo Galli, a Piacenza.
Non ci si aspettava una così grande partecipazione da parte del pubblico piacentino, che ha colto l’opportunità di capire a cosa potrebbe servire l’Expo per la promozione del nostro territorio.
L’incontro ha avuto inizio con i saluti da parte del Presidente della Banca di Piacenza, seguito dall’intervento di Silvio Ferrari, a capo dell’Ats, il quale ha spiegato che, ovviamente, l’obiettivo della partecipazione di Piacenza a Expo 2015 è attirare sul territorio un pubblico nuovo, sia che si tratti di turisti che di aziende interessate a investire nella zona.
I mezzi con cui Piacenza si farà conoscere a Milano durante la manifestazione sono: la postazione “Piazzetta Piacenza”, collocata in un punto strategico; il sito www.experiencepiacenza.it e il progetto Branding Piacenza, poiché la lacuna di questa città è la mancanza di un brand riconoscibile.
Di grande interesse “Piazzetta Piacenza”, che sarà riconoscibile per la struttura – un cubo rappresentante una zolla di terreno di 6 metri per 6 – e per il caleidoscopio interno, che proietterà immagini del territorio e delle peculiarità piacentine; inoltre, la piazzetta proporrà ciclicamente otto valori inerenti alla nostra provincia per tutte le ventiquattro settimane di Expo.
Dopo l’introduzione, ha preso la parola Giacomo Biraghi (digital e media PR di Expo 2015), che ha spiegato con grande competenza, dinamismo e chiarezza che cosa è Expo e che occasioni offre.
Riassumendo, Expo fa parte della famiglia dei “Parchi Tematici” (casinò, crociere, parchi…) ed è una specie di format che viene ceduto dal BIE, un’associazione di Stati. L’Italia ha acquistato il format Expo dal BIE nel 2008.
I quattro elementi che compongono i parchi tematici hanno caratteristiche comuni e altre che li distinguono; Expo, in particolare, ha la peculiarità di essere limitato nel tempo (al suo termine, ci sarà la rimozione totale delle attrazioni). Inoltre, ha modalità di gestione particolari e il tema che lo caratterizza è di interesse mondiale.
Biraghi ha sottolineato che Expo non è una fiera ma una manifestazione democratica, dove ognuno può esprimere un parere sul tema prescelto: nel caso di Milano sarà “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. L’Italia, in pratica, mette a disposizione una parte del suo territorio, in modo che tutti possano dire la loro, nel modo che preferiscono, su questo argomento, tenendo conto del fatto che, in media, la visita per ogni attrazione è di sette minuti. Expo è anche un parco divertimenti per famiglie con bambini.
Piacenza e l’Expo, quali opportunità?
La regola d’oro è “Expo è di chi se la prende”. Piacenza ha la fortuna di essere poco lontana da Milano e deve sfruttare l’occasione per promuoversi al meglio, organizzando anche eventi nel capoluogo lombardo (nell’ambito della manifestazione “Expo in città”) ma soprattutto facendo un grande lavoro di marketing del territorio piacentino che possa spingere le persone ad avere interesse a scoprirlo, in quanto ancora poco conosciuto. Abbiamo delle grandi potenzialità e dobbiamo sfruttarle al meglio, perché – citando Biraghi – “Chi fa vince. Chi non fa resta fuori”
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