
Foto di Eleonora Cipriani
L’inverno è arrivato. L’illusione di un Natale mite è già finita e il gelo si calpesta, si tocca, si respira persino. Qui soprattutto. Qui la “pioggia sottile” rinfresca l’anima anche quando il resto del mondo brucia sotto il solleone, figuriamoci nel freddo di un inverno improvviso e inevitabile.
Qui c’è bisogno di coprirsi bene; scarpe comode, guanti, giacche ben chiuse e occhi bene aperti per non scivolare nella semioscurità. Lampioni ce ne sono ma sono stati coperti, annullati, messi tra parentesi. Protagonista è la luce fioca e mobile delle fiaccole – simili a lucciole d’estate – lungo il sentiero 2 del parco della Cascata delle Marmore.

Foto di Eleonora Cipriani
Dotatevi di un ombrello, perché prima di fare un salto indietro nel tempo (http://mytherapy.it/presepe-cascata-marmore/) potete assistere dal belvedere Byron – quello dal quale è visibile la Cascata in tutto il suo fragoroso e bagnato splendore – alla rappresentazione della natività: Giuseppe e Maria alla ricerca di un riparo e la voce sognante di Antonio Fusaro che vi racconta le ultime ore dei due prima della nascita di Gesù. Li vedete camminare lentamente accanto alla Cascata semiaperta, li distinguete bene – anche se siete un po’ lontani – grazie all’”occhio di bue” che li segue. Salgono piano le scale e poi, nell’impossibilità di trovare riparo in una qualsiasi locanda, si fermano nella grotta proprio a ridosso delle rapide di una Cascata gioiosa.
All’improvviso compaiono un paio di bellissimi angeli, bianchi come la spuma in festa della Cascata delle Marmore; vi annunciano – angeli e Cascata e voce sognante – che Gesù è nato! Popolani e bambini vanno a portare doni, c’è una fremente gioia che vi contagia e presto ne farete parte. Bene, da questo momento in poi fate il salto indietro nel tempo: seguite i centurioni del Gruppo Storico Legio II Sabina che vi accompagnano, precedendovi, verso il passato.
D’un tratto siete parte integrante del presepe: entrate nel paese e, con uno sguardo sorpreso e sorridente, esitate sulla strada da percorrere. Il paesello è lì, sotto i vostri piedi, illuminati da fiaccole calde. Vi accolgono le voci di chi vi offre il pane, il vin brulè, un tè caldo, dei biscotti, delle pizzole appena fritte… potete mangiare e bere e camminare e, mentre lo fate, potete vedere il ceramista all’opera, con le mani bagnate di acqua e di creta, lo scalpellino, l’intrecciatore di cesti, donne e uomini con colori per tingere, semi da vendere, legno da muovere. Bambini a scuola, che scrivono su tavole intingendo un pennino nell’inchiostro, bambini che troverete più tardi in giro per il presepe, alla scoperta composta di meraviglie d’altri tempi.

Foto di Sara Bernardini
C’è anche un pastore indaffarato che vi aspetta più avanti con gli asinelli, le capre e tre oche. Ecco le scale, dunque: vi porteranno verso la grotta attraverso le rapide della Cascata, che in questo angolo di parco sono sempre impetuose, ma che oggi sono gentili e festose. Ancora scale in salita…
Fate attenzione alle radici degli alberi che attraversano i sentieri per andare a tuffarsi nel fiume in piena. Fate attenzione, ché si scivola e voi siete attratti dalla luce che adesso sapete non essere quella dell’”occhio di bue” ma di una stella cometa che è in sosta sopra la grotta bagnata. Il vostro cuore prende un ritmo più veloce, perché – che voi siate credenti, cattolici, atei, fedeli, infedeli, musulmani, buddisti; qualunque cosa voi siate – sapete che Gesù è nato davvero e voi ne sentirete l’emozione mentre salite gli scalini di legno e vi avvicinate alla grotta.

Foto di Sara Bernardini
Dunque ci siete. Un bellissimo angelo biondo sorveglia un bambino appena nato. Voi restate qualche minuto sospesi tra acqua e terra. Poi scorrerete via come il fiume. Avete ancora da fare e da vedere: c’è il palazzo di Erode, con l’odalisca che balla, due belle popolane ben vestite ad offrirvi ancora vino e tè e biscotti, una sacerdotessa che è vagamente somigliante a un angelo e sorveglia il fuoco dei desideri. Potete mettervi in fila e, quando è il vostro turno, bruciare la vostra foglia, esprimendo il vostro desiderio… questo luogo magico contribuirà alla vostra felicità.
Potreste aver finito il viaggio ma c’è ancora una possibilità: assistere a una magia, quella grazie alla quale il fabbro Dino D’ascenzo ha forgiato con il freddo ferro molti presepi incantevoli, rendendoli caldi e vivi. Qui il ferro freddo e l’inverno gelido e la “pioggia sottile” sprigionano emozione, calore, magia, primavera. Portate nel vostro 2015 e nei vostri cuori questo inaspettato calore.
Ah, dimenticavo! Portate una macchinetta fotografica: potreste partecipare al concorso fotografico, la novità di quest’anno.
Buon anno!
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Tag:cascata delle marmore, Gesù, natale, presepe, Terni. Umbria