A Cerreto Guidi (Fi), nel cuore della Toscana, sabato 2 e domenica 3 luglio 2016, mille figuranti faranno rivivere la corte Medicea inscenando l’ultima “Notte d’Isabella” de’ Medici.
Come in un racconto dei nostri avi, il tempo tornerà indietro di 440 anni, al 1576, al giorno dell’arrivo dell’amata Isabella a Cerreto con tutti gli edifici del centro storico trasformati in dimore storiche da più di mille drappi e i sette stemmi delle Arti maggiori e i quattordici delle Arti minori fiorentine dipinte a mano.
Le mura del borgo cinquecentesco saranno animate da nobili e popolani, antichi riti, musiche e balli. Ci saranno i falconieri del Granducato con i loro rapaci, i duellanti armati di spade e i balestrieri con i loro archi, i cantastorie e i popolani intenti nei propri mestieri. Fino a quando una notizia si diffonderà e correrà per il borgo.
Ma entriamo nel set: Isabella e la sua corte passeggiano per le vie del paese fino ad arrivare ai piedi della scalinata progettata da Bernardo Buontalenti dove si tengono spettacoli e festeggiamenti per tutta la sera. Le voci si susseguono tra lo sgomento generale. A mezza voce. E’ stata uccisa. Isabella è morta. E’ stato un sicario. Mandante il marito geloso. Uxoricidio.
Altri dicono invece che è stata la malattia che se l’è portata via. Ma l’enigma si infittisce e corre lungo i secoli, l’intrigo a corte è servito, i misteri si susseguono fino ad oggi. Solo i cerretesi custodiscono tutti i segreti perché amano la figlia prediletta di Cosimo I e ne tramandano le gesta in una memoria senza fine.
Tutta la storia sarà raccontata in due notti, a cielo aperto, dalle 18 alle 24 senza pause, neppure per la cena. E cosa ci sarà di meglio che fermarsi in una delle diciotto tra locande ed osterie dislocate lungo il paese per assaporare alcune ricette rinascimentali tipiche del periodo?
Preferirete un pasticcio di polenta o la pappa al pomodoro, la salviata o il lampredotto? Sicuramente concluderò la cena con la crema ed un gelato del Buontalenti rigorosamente di gusto mediceo elaborati seguendo le indicazioni di un’antica ricetta rinascimentale.
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