Luoghi e città accessibili non sono solo un atto dovuto o indispensabili strumenti, affinché tutte le persone abbiano pari opportunità in ogni età e condizione della vita, oltre tutto questo: comunicano e promuovono una comunità inclusiva e partecipata.
Scrive Lugi Bandini Buti, marchio design for all, parlando della realizzazione dell’Autogrill “Villoresi Est”.
“Ci si rendeva però conto che le attenzioni ai tutti… sarebbero sfuggite ai molti… se non siete sulla carrozzella a ruote, o non siete non vedenti, o non viaggiate con una famiglia numerosa o non avete da accudire il vecchio nonno, non riuscirete a percepire molte delle previdenze previste nel progetto. Era quindi necessario rendere maggiormente visibile la virtuosità del processo progettuale e del risultato che per molti palese non poteva essere”.
E così succede che se capitate al Villoresi Est capita vi potreste trovare bene. E vi potrebbe capitare di fare una comoda sosta sia che siate soli che con famiglia e bambini, che sia per una pausa nella guida di un autotreno o che utilizziate una carrozzina ortopedica, o che l’udito o la vista non dovessero essere vostri compagni di viaggio.
Ai più utilizzare luoghi e servizi senza accidenti (ne per se ne giocoforza sommariamente indirizzati ad altri) capita senza la minima consapevolezza, ma per alcuni il fatto è ancora raro e non sempre usuale.
Tanto è vero che sulla voce del Trentino leggiamo l’invito ad “aprire gli occhi e scoprire gli eroi, anzi i supereroi (ma questa è un’altra storia, magari altre storie) di tutti i giorni… superare le barriere, sfondare gli ostacoli senza mai fermarsi è il pane quotidiano di ogni disabile”.
Ehsan Ellahi Cheema è un allievo del Politecnico. Detto «Cima» è nato a Latore, in Pakistan, classe 1989, con gravi problemi di disabilità. I genitori lo hanno rifiutato, una nonna lo ha amato, uno zio lo ha ospitato in città per le superiori e poi, non riuscendo ad iscriverlo ad un’università pakistana lo ha portato a spalle un’ultima volta sull’aereo per Torino. Ora frequenta il Politecnico, l’Edisu gli ha fatto avere una carrozzina elettrica, ovvero la libertà. «Per i primi due anni ho girato la città, non mi sembrava vero. Le due punizioni peggiori a cui si può essere condannati? La solitudine e la dipendenza».
(…e quella parola, “dipendenza”, ci porta alla memoria le parole del cantastorie Felice Pantone che nelle ballata per le città accessibili canta “…per essere più liberi – di scegliere e di fare – e non dover dipendere – da chi ti può aiutare…“)
Ma Cima vola alto e anche se “la quotidianità è più complessa di un salto nel vuoto”, lui quel salto lo fa davvero, e la sua ultima impresa è un salto da 4000 metri, con i paracadutisti della scuola Sky Dream Center di Cumiana.
A cura del Cesvol sabato 19 ore 11,30 a Foligno (Pg), ex teatro Piermarini, secondo appuntamento per la presentazione del nostro “Rottamiamo le barriere”, mentre a Milano nel corso dell’appena concluso “Urbanpromo” Iginio Rossi ha presentato ufficialmente il “call for papers Buone pratiche delle città accessibili a tutti. Esperienze inclusive e prospettive in Italia”. La consegna dei contributi, utilizzando il format appositamente definito deve avvenire entro febbraio 2017. Gli elaborati saranno presentati nell’ambito della IV Biennale dello Spazio Pubblico a Roma dal 25 al 27 maggio 2017.
E dando l’appuntamento per le prossime “non proprio news” al primo mercoledì di dicembre, giorno 7, torniamo sul tema con cui abbiamo aperto queste news, “comunicare l’accessibilità”, anticipando il lancio del concorso di idee per la realizzazione del logo del programma città accessibili a tutti con un piccolo scoop: grazie alla disponibilità della Confcommercio sarà previsto un significativo riconoscimento economico… seguiteci, vi terremo aggiornati.
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