La disabilità si sconfigge abbattendo le ipocrisie e realizzando i propri sogni.
Da ragazzo Salvatore non avrebbe mai immaginato la sua vita così; non poteva di certo presumere che il destino lo avrebbe messo al centro di un evento che gli ha cambiato l’intera esistenza. Una circostanza che lo ha portato fin dov’è oggi: testimone suo malgrado di come si può vivere con una forte disabilità.
Facciamo un passo indietro e vediamo assieme qual è l’avvenimento che gli stravolto la vita.
Aveva solo 15 anni quando fu colpito da un grave tumore alle ossa: “osteosarcoma” e per salvarlo i medici furono costretti ad amputargli la gamba destra all’altezza del femore. Immaginatevi lo stato d’animo di un qualsiasi adolescente in una situazione simile. Purtroppo con l’andare del tempo la protesi che usava cominciò a procurargli atroci dolori alla schiena, tanto che alla fine stare in piedi stava diventando impossibile. Fu così che nel 2005 un amico medico gli consigliò come rimedio a questi malesseri, la piscina. Per lui fu come “tornare alla vita”, queste le sue parole. Il male spariva, così anche la fatica e si sentiva incredibilmente più forte.
Quello fu l’inizio di tutto. Per Salvatore all’età di 41 anni si aprì un mondo nuovo, una nuova realtà, un nuovo capitolo della sua vita che gli stava dando la possibilità di integrarsi nella società. Soprattutto però gli dava la possibilità di far conoscere le sue potenzialità: quelle di un disabile che non molla, ma lotta per far cambiare il punto di vista di tante persone, che non riescono a vedere al di là di ciò che hanno davanti. Nell’acqua non esistono distinzioni tra lui e una persona cosiddetta “normodotata”.
Nasce così l’idea di fare delle traversate a nuoto e il 16 luglio 2006 è una data da ricordare, perché Salvatore compie la sua prima impresa: Capri-Sorrento (24 Km). In quel periodo conosce degli allenatori delle Fiamme oro che lo seguiranno e lo aiuteranno anche negli anni seguenti. Da quel famoso giorno, di Km in mare ne ha fatti moltissimi ed ha rischiato molto nella traversata dello Stretto di Cook, affrontata nel 2011. È andato in ipotermia ed ha ripreso conoscenza dopo quasi due ore.
Nonostante tutto non si è fermato e adesso una nuova straordinaria avventura lo attende nel mese di settembre. All’età di 52 anni originario di Torre Annunziata, sarà il primo nuotatore al mondo a tentare la traversata da Cuba a Key West, Miami 166 chilometri e 60 ore di nuotata no-stop, con una sola gamba. Durante tutto il tragitto, sarà assistito da un team di esperti e ricercatori, che lo doteranno di un Personal Tracker per monitorare bracciata per bracciata percorso, distanza e frequenza respiratoria.
Le incredibili imprese di quest’uomo sono motivate dal voler abbattere i pregiudizi, i muri, le ipocrisie sul mondo della disabilità. I diritti dei disabili sono il fulcro delle sue battaglie che porta avanti con grande dignità, la stessa che vuole per tutti. Quando gli chiedono di che cos’ha paura, Salvatore Cimmino risponde così: “Ciò che mi fa più paura? L’egoismo della gente!”
E su questa frase conclusiva, dovremmo fermarci e riflettere tutti.
Vi invito a visionare questo bellissimo video, dal titolo: A nuoto nei mari del globo.
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