
L’Etna innevato (Wikipedia)
Andare in Sicilia significa innamorarsi di sicuro di quest’isola rigogliosa; ma oggi vi parleremo “solo” di ciò che gira intorno all’Etna. Niente paura: quando è “tranquillo”, il vulcano più alto d’Europa si presenta come una magnificente montagna tutta da esplorare. Anche se, a scanso di equivoci, dobbiamo dirlo: l’Etna è attivo. E pericoloso. Basta lanciargli anche una fugace occhiata per notare rivoli di fumo che fuoriescono costantemente dal suo immenso cratere.
Il vulcano, alto più di 3000 metri, domina il nord-est della Sicilia e, soprattutto, gioca un ruolo importante nella vita quotidiana dei villaggi che si trovano nelle vicinanze, ai suoi piedi e sulle sue pendici.
Oltre al grande cratere centrale, vi sono innumerevoli crateri secondari, dove si può persino dormire: su uno di questi, infatti, sorge l’Hotel Biancaveve, che si trova nei pressi di Nicolosi, a 700 mt d’altezza. Da qui, si ha una vista limpida – e inquietante – sul vulcano.

Etna in eruzione (corrieredelmezzogiorno.corriere.it)
L’Etna ha eruttato almeno un centinaio di volte. In alcuni casi, la sua furia è stata distruttiva. Come nel 1669, quando i flussi di lava scura seppellirono numerosi paesi. Di solito, però, si tratta di eventi poco violenti e i locali vengono avvertiti per tempo. La cima del vulcano (ancora innevata, nonostante le temperature in aumento), da qui sembra sufficientemente lontana e dà l’idea di poter preparare una fuga con calma, in caso di necessità.

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L’Etna, però, non è famoso solo per la sua splendida natura ma anche per i numerosi vigneti e agrumeti sparsi ovunque. In passato si stabilì che dovessero esserci più agrumeti, senza prestare ascolto alle persone del posto, secondo cui il terreno vulcanico, a quell’altezza, non era adatto per aranci e limoni. I locali avevano ragione: gli agrumi piantati in basso producono anche oggi ottimi frutti; la stessa cosa non si può dire degli alberi a quote più elevate.
Diverso è per l’uva, le cui differenti varietà, piantate da secoli sul suolo vulcanico, offrono vini deliziosi, riuniti sotto il nome di Etna DOC. Tipica della zona, la speciale costruzione a terrazza dei vigneti sulle pendici. Ecco perché la Sicilia è, giustamente, definita come una delle più antiche e importanti regioni vinicole.

Scena de Il Gattopardo
Tutti questi vigneti hanno prodotto per secoli molta ricchezza, ovviamente a vantaggio dei loro proprietari. La Sicilia ha infatti un lungo passato feudale alle spalle: diversi casali, ex palazzi e aziende agricole dominano ancora i villaggi alle pendici del vulcano.
Nei paesi di Mascalucia e San Pietro Clarenza è ancora facile conoscere nobili decaduti che, inevitabilmente, richiamano alla mente il meraviglioso film Il Gattopardo.
Ma continuate a seguirci, perché Il Daily Slow ha parlato molto e molto parlerà ancora di Sicilia…
*Dormire con Slow Tourism in Sicilia:
– B&B San Placido Inn, Catania
– B&B Mugnos Charme Living, Licodia Eubea (CT)
– B&B Il Vigneto, Trecastagni (CT)
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Tag:agrumi, etna, Etna doc, Mascalucia, San Pietro in Clarenza, Sicilia