Il Museo Diocesano dell’Arcidiocesi di Agrigento è il museo della cattedrale e della sede vescovile, di cui custodisce tutto l’arredo mobile storico.
La storia ha visto susseguirsi quattro differenti allestimenti, fino ad arrivare alla sede utilizzata oggigiorno. Il primo allestimento risale al 1877, quando il vescovo Domenico Turano destinò a sede museale gli ambienti della navata nord. La collezione comprendeva il sarcofago di Fedra e quello “delle coronarie”, il vaso attico di Ulisse e altri oggetti antichi. Dopo il 1.880, con il vescovo Bartolomeo Lagumina la collezione si arricchisce, portando alla luce alcuni affreschi medievali e i quadroni che arredavano gli altari barocchi smantellati.
Il secondo allestimento risale al 1956, quando – in occasione del XXV anno del suo episcopato – il vescovo Peruzzo inaugurò il Museo Diocesano di Arte Sacra. Nel sito tra la cattedrale ed il seminario, fu inaugurato nel 1959 il museo Diocesano progettato da Franco Minissi, che purtroppo ebbe vita breve a causa della frana che colpì Agrigento nel 1966.
Nel 2009 venne effettuata una ricognizione della storia collezionistica della cattedrale e il museo riprese vigore, segnando l’inizio del terzo allestimento. Una frana, però, costrinse alla chiusura dell’edificio.
Un nuovo percorso museale ha portato a collocare la sede del nuovo Museo Diocesano di Agrigento nel Palazzo Arcivescovile. Inaugurato il 3 Novembre del 2011, il museo presenta oggi uno splendido portale d’ingresso, delimitato da due colonne che fanno da piedistallo a un balcone: quest’ultimo è arricchito da un timpano triangolare aperto al centro, che contiene lo stemma del vescovo Andrea Lucchesi.
La collezione esposta consente di seguire in otto sale espositive la storia della diocesi agrigentina, a partire dalla rievangelizzazione cristiana, avvenuta nel 1087 con la conquista normanna. Ecco un breve elenco dei tesori che si possono trovare all’interno del museo:
SALA CINQUECENTO: sono esposte alcune tavole cinquecentesce con raffigurazioni di apostoli e santi della chiesa locale. Tra le tavole, si inserisce il busto-reliquiario di Santa Vittoria, realizzato a Palermo nel 1593.
SALA SAN GERLANDO: le tavole sospese del soffitto narrano iconograficamente la figura, la missione e la devozione legate al santo patrono.
SALA MATERIALI LAPIDEI: testimonianze plastiche della cattedrale, dal Medioevo al Quattrocento.
SALA MEDIEVALE: un “palinsesto di affreschi” medievali, prodotti da maestranze legati ai laboratori limosini tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo.
SALA GIOVANNI PAOLO II: una collezione di sacre vesti realizzate tra XVII e XVIII secolo.
CAPPELLA: l’arredo liturgico
QUADRERIA I-II: la collezione pittorica riunisce le maggiori testimonianze culturali sviluppatesi nel territorio agrigentino. Celebri la Madonna col Bambino dormiente e il Cristo Bambino dormiente sulla croce.
SALA DEGLI ARGENTI: collezione di suppellettili liturgiche.
SALA ESPOSIZIONI E LA COLLEZIONE “MAGRO”: collezione pittorica dei “Quadroni” provenienti dagli altari barocchi della Cattedrale.
CICLO MARIANO: percorso iconografico dedicato alla Vergine Maria.
RITRATTISTA DEI SANTI: una serie pittorica raccolta grazie ai lasciti e alle numerose donazioni.
GLI AVORI: la collezione eburnea, databile tra XVII e XIX secolo.
LE INSEGNE VESCOVILI: troviamo alcune insegne episcopali come croci pettorali, anelli episcopali, pastorali, mitria, pantofole liturgiche, chiroteche e Messali romani con pregiate coperte.
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