La Sacra di San Michele è uno dei più grandi complessi architettonici religiosi di epoca romanica in Europa. Situata sul monte Pirchiriano, all’imbocco della Val Susa, si trova a Sant’Ambrogio di Torino. La chiesa fu eretta in parte sul basamento (26 metri d’altezza) e in parte sul monte.
Giunti al parcheggio, lasciamo le auto e raggiungiamo- attraverso una strada asfaltata – l’ingresso della Sacra. La giornata di sole ci fa apprezzare, in tutta la sua bellezza, il paesaggio sottostante e la Sacra, immersa nel blu del cielo, appare ancora più imponente.
Dopo una bella salita costellata di ciottoli, raggiungiamo il punto accoglienza i biglietti d’ingresso. Per informazioni su costi e apertura, vi consiglio di visitare il sito, dove potete anche fare la visita virtuale, a 360 gradi, dell’interno e dell’esterno.
La Sacra fa parte della Linea di San Michele, una linea che collega i santuari che hanno in comune il culto dell’arcangelo Michele: Skellig Michael (Irlanda), St Michael’s Mount (Cornovaglia, Gran Bretagna), Mont Saint Michel (Normandia,Francia), San Michele (Monte Sant’Angelo, FG), Monastero di San Michele (Grecia).
Inoltre, tre di loro (Mont Saint Michel, la Sacra di San Michele e San Michele di Monte Sant’Angelo) si trovano alla medesima distanza l’uno dall’altro. Combinazioni curiose, che scatenano leggende e spiegazioni avvolte nel mistero…
Dopo aver fatto i biglietti, veniamo accolti da una scala molto ripida, chiamata “Scalone dei Morti”, perché luogo di sepoltura per monaci e benefattori dell’abbazia. Raggiungiamo quindi la famosa Porta dello Zodiaco, sul cuistipite destro sono scolpiti i segni zodiacali, altre sedici costellazioni si trovano su quello sinistro. Attraversata questa porta, raggiungiamo gli imponenti archi rampanti che, in stile neogotico, sono il frutto dei lavori di consolidamento della chiesa. Veramente bello l’effetto scenografico che offrono.
Attraversiamo il portale romanico della chiesa, i cui battenti mostrano le armi di San Michele e il diavolo con il corpo di serpente e la testa umana. All’interno, vi sono numerosi affreschi in un buono stato di conservazione.
I grandi pilastri che separano le tre navate e i 139 capitelli dimostrano il mutare del gusto – dal Romanico al Gotico – nei lunghi anni che ci sono voluti per completare la costruzione (dal 1160 al 1230 circa). Nel 1836, il re Carlo Alberto decise di affidare la Sacra ad Antonio Rosmini, tant’è che i padri Rosminiani sono gli attuali custodi di questo monumento.
Raggiungiamo il Terrazzo Panoramico, dal quale si gode di una splendida vista sulle montagne e le rovine del monastero. Attraverso un percorso all’interno della chiesa, giungiamo fino ai resti della Torre della bell’Alda. Secondo la leggenda, una bella ragazza di nome Alda, per sfuggire ai soldati di ventura, si sarebbe lanciata dalla torre, giungendo illesa ai piendi del monte per intercessione degli angeli. Per vanità e denaro, tentò un secondo volo, sfracellandosi però sulle rocce sottostanti.
Il nostro percoso termina nei pressi della foresteria piccola, zona di accoglienza e servizi per i visitatori.
* Dormire in Piemonte secondo la filosofia di Slow Tourism? Ecco dove:
– Agriturismo La Traversina, Stazzano (AL)
– Agriturismo Valli Unite, Costa Vescovato (AL)
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