
Vulcano forgia le folgori per Giove – Rubens
Al dio Vulcano di certo non mancava l’allegria: durante le sue giornate di fuoco, mentre preparava le armi per gli altri dei, cantava a squarciagola tra una fornace e l’altra della sua officina all’interno dell’Etna. Parecchi tra i suoi collaboratori si chiedevano il motivo di tanta allegria, senza riuscire a darsi una spiegazione. Bisognerà attendere secoli prima che il mistero si sveli, proprio grazie alla strada del vino dell’Etna: pare che Vulcano ogni mattina sparisse misteriosamente tra le terrazze dell’Etna, per poi tornare al lavoro allegro, beato e felice…
Un paesaggio unico al mondo, quello dell’Etna, fatto di terrazze, palmenti, case coloniche e masserie, ricco di eccellenze enogastronomiche e particolarissime realizzazioni artigianali. La natura si fonde con il secolare lavoro dell’uomo, regalando un’esperienza di viaggio indimenticabile.
La Strada del Vino dell’Etna è uno strumento di promozione del territorio, voluto dalla Provincia Regionale di Catania con lo scopo di valorizzare un’area di rara bellezza e fascino, che comprende vigneti, cantine e aziende agricole, enoteche, musei della vite e del vino, centri d’informazione, aziende specializzate in produzioni tipiche di qualità e strutture turistico-ricettive di grande pregio.Le aziende vitivinicole che fanno parte della Strada del Vino dell’Etna si trovano in luoghi incantevoli e sono aperte ai visitatori e a quanti amano il vino. Percorreremo a tappe questa spettacolare via, cercando di coglierne il meglio.
Partiamo da Nicolosi, la “porta dell’Etna”, dov’è possibile visitare il museo della civiltà contadina(Via Garibaldi, 58/58a – tel 095 910980 da lun a ven dalle 9,30 alle 12,30) e il monastero benedettino San Nicolò La Rena, risalente al XIII sec. e oggi sede del Parco dell’Etna. Interessante è il sentiero del Germoplasma, che si estende per circa tre ettari.

Il sentiero del germoplasma (parks.it)
Attorno all’ex monastero dei Benedettini, edificio di grande valore storico e architettonico, nacque e si sviluppò la comunità di Nicolosi. L’edificio è anche di un punto di riferimento fondamentale per ospitare – come è più volte accaduto – significativi eventi culturali e scientifici, nonché manifestazioni di educazione ambientale.
Dopo la palazzina d’ingresso, realizzata ex novo con la funzione di “front office” dell’Ente Parco, l’antico vialetto in pietra lavica e un affascinante arco conducono alla zona antistante il monastero, caratterizzata dalla presenza della cisterna “a quattro bocche”, attiva ancora oggi.

L’agriturismo Monte Arso
Al piano terra, in quella che si presume sia stata una volta la cantina del monastero, è stata realizzata un’area museale vulcanologica, che illustra le caratteristiche fondamentali dell’Etna: la storia geologica, le grotte, le colate laviche, le “bombe vulcaniche”. Qui è possibile pranzare e soggiornare presso l’agriturismo Monte Arso (Via A.M. Mazzei 61, Nicolosi).
Dirigendosi verso Trecastagni, si raggiungono i vigneti tra Monte Gorna e Monte Ilici, dove si trova la tenuta Monte Ilice (via Ronzini, 154 – 95039 Trecastagni), dove Giovanni Verga ambientò Storia di una Capinera. Vicino troviamo anche la tenuta Monte Gorna (C.da Monte Gorna – Carpene – Trecastagni ), ottima per una degustazione o una passeggiata tra i filari dei vigneti. Vigneti utilizzanti, per lo più, varietà autoctone dai nomi importanti: Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio o Mantellato, Carricante e Minnella (dalla sua forma, simile a quella delle “minne”, nome dialettale che indica le mammelle).
Questo percorso di appena 13 Km è sufficiente a fare da apripista per le prossime tappe, dove cecheremo di scoprire le peculiarità dei vitigni dell’Etna e dei suoi vini. Ma solo sulla carta. Per gustarli dovete venire in Sicilia.
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