“Essere ‘ecocentrici’ comporta mettere al centro della propria vita l’ecologia al posto dell’egocentrismo e dell’antropocentrismo secondo cui, seguendo la nostra visione di specie, noi pensiamo di essere al centro dei meccanismi della vita. In realtà facciamo parte degli ecosistemi e l’ecologia è il meccanismo che regola i rapporti tra gli esseri viventi sul Pianeta”.
Il Daily Slow ha incontrato Tessa Gelisio autrice del libro “Ecocentrica. Facili consigli per vivere felici aiutando il pianeta”, edito da Giunti, una guida pratica per condurre un perfetto stile di vita eco compatibile. La giornalista e conduttrice di programmi come “Pianeta Mare” su Rai 1, “Cotto e mangiato” su Italia 1 e “Lo spettacolo della natura” su Rete 4, ci insegna come molti gesti e comportamenti che contribuiscono a preservare l’ambiente, ma anche la nostra salute, siano già alla portata di tutti e di tutti i portafogli. Un testo che si legge come un diario e si consulta come un manuale, per scoprire che vivere eco è facile, sano e per nulla dispendioso.
Quando sei diventata una perfetta ecocentrica?
Lo sono diventata con il tempo. Per essere ecocentrici non bisogna assumere atteggiamenti estremi. Io sono una persona normale, non vivo né in grotta, né al contrario sono una miliardaria. Considerando che esserlo non comporta né privazioni, né particolari sacrifici nel mantenere uno stile di vita comodo, credo che dobbiamo diventare un po’ per forza tutti ecocentrici, perché il risultato finale è la somma del comportamento di tutti noi; se impariamo a ridurre il nostro impatto ambientale, tutti noi ne avremo un beneficio ottenendo una qualità della vita superiore.
Come nasce l’idea del libro?
Ecocentrica nasce per raccogliere tutti i miei consigli e suggerimenti, le mie conoscenze per indicare un percorso costante, e di facile attuazione, di riduzione dell’inquinamento.
Quanto è difficile coniugare il rispetto per l’ambiente, compiere scelte sostenibili con la vita frenetica di tutti i giorni?
Non è per nulla difficile! Non per niente, il messaggio di questo libro vuole essere: è facile ridurre il tuo impatto ambientale senza ridurre la qualità della tua vita, anzi migliorandola. In Ecocentrica ci sono tanti consigli semplici e pratici che ci permettono di cambiare gesti automatici della nostra quotidianità, ma che facendoli in maniera leggermente diversa cambiano l’impatto che abbiamo sulla terra.
Il libro offre preziosi consigli pratici e tue esperienze personali, possiamo definirlo un manuale per vivere meglio, una bella iniezione di positività. Ma qual è il primo passo che deve compiere chi si avvicina al pensiero green?
Come ho detto prima, bisogna entrare nell’ottica di imparare a ridurre il nostro impatto ambientale compiendo semplici gesti e attuando delle banali ma efficaci azioni: dalla pulizia della casa – con prodotti totalmente naturali come aceto, bicarbonato, dentifricio, limone – alla pulizia del proprio corpo. E per quanto riguarda l’alimentazione il consiglio è di consumare prodotti italiani che hanno minore impatto ambientale, prodotti di stagione e meno carne, oppure prodotti biologici. Inoltre, bastano piccoli accorgimenti per risparmiare acqua e luce spengendo le luci e cambiando le lampadine con quelle a basso consumo.
L’Italia a che punto è in materia di scelte sostenibili?
L’Italia in questo deve ancora migliorare parecchio. Il gap maggiore è a livello politico. Ma, nonostante questo, gli italiani sono sulla buona strada, poiché la sensibilità delle persone su questo tema è maggiore rispetto alla politica.
Un esempio concreto? Le energie sostenibili: erano un settore trainante della green economy permettevano di creare occupazione e ridurre impatto ambientale. Il problema è sorto dal punto di vista delle normative: all’inizio sono stati incentivi allucinanti che hanno favorito la speculazione. Poi sono state cambiate le carte in tavola che hanno fatto scappare investitori internazionali.
Ti conosciamo, oltre che per i tuoi programmi sull’ambiente, anche per la tu passione per la cucina. In cucina riesci ad essere “sostenibile”? puoi farci un esempio di piatto slow?
A contare sono gli ingredienti, che devono essere biologici, di stagione, più vicini al luogo di produzione e a basso consumo di derivati animali. A fare la sostenibilità sono gli ingredienti che usi. Una ricetta semplice e gustosa è il timballo di riso con carciofi, preparato con il riso avanzato. Un’ottima soluzione per non buttare più nulla in cucina.
Hai scritto un altro libro, insieme a Marco Gisotti, sui Green Jobs. E proprio lunedì 4 novembre è uscito il rapporto Green Italy 2013 (di Fondazione Symbola e Unioncamere) in cui, fra le altre cose, risalta come l’innovazione delle aziende parta proprio dai green jobs, con segnali positivi per l’assunzione giovanile che arrivano dalla green economy. Può essere questo un nuovo modo per rilanciare il made in Italy in ottica green? Quali sono i settori maggiormente interessati?
Assolutamente sì: è questo il nuovo modo di valorizzare il made in Italy. Non possiamo competere sulla quantità ma sulla qualità. Qualità e innovazione oggi si traducono con prodotti green. La via è questa. I settori della virata verde sono la chimica verde, il turismo, l’enogastronomia, l’edilizia, l’efficentamento energetico e il riciclaggio rifiuti.
Grazie mille Tessa!
Credits: truccatrice e parrucchiera Stefania Pellizzaro, costumista Elisa Rampi, fotografo Luca Patrone
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