Per essere puntuali all’appuntamento con la Redazione concludiamo la stesura di queste news sabato 19 marzo perché nei prossimi giorni saremo a Lucignano in occasione della conferenza “Turismo Accessibile: un’opportunità per tutti” (Accessible Tourism: Opportunity for All) a conclusione del progetto Europe Without Barriers. Quando leggerete magari saremo appena tornati… o forse saremo ancora un po’ in giro, ovviamente without barriers permettendo!
A Lucignano, un po’ per studio e un po’ per vacanza, abbiamo prenotato a “I Girasoli” , una delle poche, forse l’unica struttura ricettiva che quando prenoti per una persona disabile ti chiedono (con grande cortesia) se il bagno ti serve “destro” o “sinistro” perché per loro, come dice l’architetto Elizabetta Schiavone, accessibilità è “offrire modalità diverse di usare oggetti, arredi e tecnologie, di vivere gli ambienti e gli spazi” (FB post del 12 marzo). E così succede che ai Girasoli, villaggio vacanze ideato allestito e gestito da AISM, puoi “diversamente soggiornare” in stanze o bungalow, passeggiare o cometiparedeambulare nel parco, fare il bagno in piscina.
E poi noi “…per le città accessibili” da tempo collaboriamo con il gruppo operativo AISM di Foligno/Spoleto Valnerina (capitanato dall’instancabile Annita Rondoni) e nella primavera scorsa ci siamo incontrati anche con Marco Pizzio, responsabile per l’AISM del Turismo Accessibile, per dare un nostro piccolo contributo proprio all’Europe Without Barriers che appunto coordinato da AISM vede la collaborazione, tra altri, anche della Centro Servizi che è tra i soci fondatori della nostra associazione.
Magari nelle prossime news avremo modo di raccontarvi delle due giornate toscane mentre per questo appuntamento ci piace sollevare una tematica nella quale crediamo in modo particolare, ovvero che, turismo a parte, “pensare accessibile” potrebbe rappresentare anche un interessante sbocco professionale e imprenditoriale.
Negli anni scorsi, iniziando dai ragazzi del nostro territorio con la “Soglia Rampante” di Davide Chianella, abbiamo ospitato a Foligno: il team di Horus, “L’assistente indossabile per persone non vedenti”; “Intendi Me” la startup che ha realizzato le micro placche adesive che trasformano i suoni in vibrazioni ricevibili su smartphone o apposito terminale; “Accessible Light”, il sistema ideato e realizzato da Consuelo Agnesi e lo studio di Architettura Studioninmovimento che consente la traduzione e codificazione di avvisi sonori in segnalazioni luminose e negli alberghi oltre l’accoglienza “for all” consente alle persone sorde di lavorare presso la reception; Adriano Mancini ideatore di MAPAAL, un sistema meccatronico per migliorare la mobilità delle persone disabili; le riproduzioni tattili realizzate da “Chiaroscuro”, settore del CILP di Belluno che ha appositamente realizzato la riproduzione tattile della Madonna di Foligno donata dal Festival al comune di Foligno e disponibile presso il museo di Palazzo Trinci; i giochi e i giocattoli “per bambini speciali” raccolti e commercializzati da “Orso Azzurro”; l’architetto Deborah Ballarò che ha presentato la pista per biglie “accessibile”; la casa editrice “Punti di vista” che proprio in questi giorni ha “mandato in goal” la campagna di crowdfunding che permetterà la realizzazione di CARTOON-ABLE, “Il primo cartone animato per tutti i bambini”.
Ma nonostante i numerosi contatti e i tanti colloqui non siamo ancora riusciti a portare al Festival per le Città Accessibili una narrazione “forte” di quella che è forse la tecnologia che meglio coniuga le esigenze più disparate delle persone con disabilità, le nuove tecnologie, la microimprenditorialità e, perché no, attitudini e “passioni” di molti dei più giovani, ovvero tecnologie e applicazioni legate alla “stampa 3d”.
Se per gli incontri di quest’anno forse qualcosa ci sarà, ma non sveliamo per scaramanzia, con queste news prepariamo il terreno spostando l’assicella ben più in alto delle mappe tattili, dei percorsi podotattili e del braille e presentiamo queste prodigiose stampanti per l’opportunità di realizzare veri e propri di libri con storie “tradotte” in immagini in rilievo, “Tactile Picture Books” veri e propri libri illustrati… leggibili al tatto.
“Una foto vale 1000 parole…ma cosa succede se non è possibile vederla?” Con questo slogan l’Università del Colorado di Boulder studia e realizza libri composti da “tavole” tridimensionali stampate e stampabili con comuni stampanti “3d”. E non a caso abbiamo scritto “stampabili” perché gran parte delle soluzioni grafico/tattili, ovvero gli stessi Tactile Picture Books sono disponibili gratuitamente in file “scad”, ovvero OpenSCAD, un programma di modellazione CAD gratuito.
E poco male se la stampante non ce l’hai, Simona Ferrari su Webnews, country manager per il territorio italiano, ci spiega cos’è “3D Hubs” ovvero una rete che mette in contatto chi è in possesso di una stampante 3D con chi desidera utilizzarla, semplificando la comunicazione tra le parti e la trasmissione dei file.
La rete è composta attualmente da 10.000 stampanti 3D che ci riportano ai temi della microimprenditorialità e del “nuovo artigianato” da cui eravamo partiti. Perché questo sistema, così detto di “manifattura condivisa”, non solo è a disposizione per “utilizzare” la stampante 3D più vicina, ma anche per mettere a disposizione la tua, ottimizzando il suo utilizzo e implementando la possibilità di renderla produttiva. Su 3D Hubs puoi mettere a disposizione (o trovare) dalla RepRap autocostruita alle più sofisticate stampanti professionali: unico requisito è “superare l’esame di ammissione” stampando un file di prova, ovviamente Marvin, la mascotte.
La planimetria tattile di Piazza della Repubblica è stata sempre il vostro sogno da Sindaco (fateci sapere, un sindaco con tale anelito sarebbe un vero scoop), la vostra 3D vi osserva inoperosa o un vostro progetto freme sulla carta in attesa della terza dimensione? Non ci sono alibi, all’opera, teneteci informati, noi lo faremo!
P.S. Ma volendo per fare nuova impresa informatica e pensare “for all”, si potrebbe anche partire dal vecchio caro Pongo, ovvero come costruirsi un mouse adatto a tutti. “Click4all” è il kit creato da Asphi, vincitore di Think for social della Fondazione Vodafone e già sperimentato dal centro per bambini disabili di Damasco, costruisce a costi contenuti pulsanti di tutti i tipi, Pongo o frutta al posto del mouse, ma anche stagnola o tessuto. Uscirà presto con un prezzo di lancio promozionale di circa 200 euro per un pubblico di un centinaio di utilizzatori che si vogliano candidare a perfezionarlo.
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