L’ultimo numero della rivista gratuita scientifica di francescanesimo umbro-marchigiano “Il Sentiero Francescano” è totalmente dedicato al terremoto del Centro Italia in chiave francescana.
Si tratta di un accurato ed esclusivo “censimento” di tutte le lesioni ai luoghi francescani delle zone colpite dal sisma che – come si sa – sono territori di altissimo valore francescano: il francescanesimo è nato in Umbria e si è sviluppato nelle Marche, la “Terra dei Fioretti di San Francesco”.
Si tratta, purtroppo, di ben 36 “punti di interesse” francescani colpiti dagli eventi tellurici, di cui ben 19 in modo grave.
La rivista è sfogliabile e scaricabile gratuitamente al seguente link:
Costruire una “mappa” dei tragici segni architettonici lasciati dai recenti eventi sismici nelle nostre terre in chiave francescana è stata un’impresa difficile e penosa, seconda solo a quanto sarebbe stato arduo descrivere ciò che ha segnato invece le persone.
In questa mappa sono presenti tutte le località “francescane” che hanno subito dei danni. Sono stati presi in esame solo gli elementi francescani perché ciò è dovuto alla specificità scientifica della testata giornalistica.
A semplice colpo d’occhio si evince che, a livello francescano, le Marche hanno subìto danni in forma nettamente maggiore rispetto all’Umbria e ciò non è dovuto solo al fatto che la zona del cosiddetto “cratere” insiste soprattutto sui suoi territori. È piuttosto perché le Marche sono ricchissime di punti di interesse francescano. Cioè, per capirci, se il cratere – a parità di dimensioni – lo si spostasse nella mappa in qualsiasi altra zona non potrebbe annoverare più località francescane di primo rilievo storico di quanto purtroppo ha fatto nella realtà. Non a caso le Marche sono definite “la Terra dei Fioretti”, il libro francescano più letto al mondo, scritto fa Fra Ugolino di Montegiorgio, località anch’essa amaramente presente nella mappa.
Ora, ci si trova davanti a una Terra dei Fioretti che risulta terribilmente flagellata dai tre eventi sismici accaduti. Il graffio del terremoto ha ferito persone, innanzitutto, ma anche strutture francescane che hanno dettato il passo della storia mondiale stessa del Francescanesimo. Luoghi conosciuti in ogni angolo del pianeta per fatti legati al Poverello di Assisi giacciono oggi come cumulo di macerie o languono in forte criticità. Sollevandosi a volo d’uccello nell’alto non solo a livello dello spazio, ma anche del tempo, c’è da dire che il “graffio” stavolta è stato davvero troppo.
Ma qui si tratta di Francescanesimo e, com’è vero che il Poverello d’Assisi non si curava tanto delle strutture, come quella volta che salì sul tetto di un convento di Bologna e cominciò a gettarne i coppi a terra non volendo che i frati possedessero una casa, ci piace pensare che oggi con molti mattoni a terra il Francescanesimo batta più forte laddove è più importante che batta: nel cuore delle sue terre materne.