Oltre 44 milioni di ettolitri in un anno: è la quantità di vino prodotto in Italia, che si riprende il record di produzione mondiale, battendo la Francia. Il nostro Paese, infatti, lo aveva perso nel 2011: con meno di 1 milione di ettolitri in più batte quest’anno i cugini d’oltralpe, che ne produrranno 43,5 milioni di ettolitri. La notizia di Coldiretti, è basata sulle stime Assoenologi: dopo Italia e Francia conquista il terzo posto, con un distacco notevole, la Spagna, mentre al quarto troviamo gli Stati Uniti e al quinto la Cina.
Il sorpasso. Secondo la Coldiretti, l’estate anomala appena trascorsa, in particolare la sua fine, ha determinato un aumento di produzione dell’8%, mentre i francesi hanno visto una riduzione del 3,9% rispetto alla produzione del 2012: 41,9 milioni di ettolitri. In particolare, sarà la produzione dalla regione di Bordeaux ad essere colpita, a causa delle pesanti grandinate di fine estate. Spiega la Coldiretti nel suo report:
“Nella regione di Bordeaux si prevede un calo del 20 per cento con una produzione prevista sui 5,2 milioni di ettolitri, ovvero l’annata più scarsa, in termini quantitativi, dal 1991. Prospettive positive invece in Italia, anche sul piano della qualità che è giudicata più che buona nelle diverse regioni”
Il ritardo della raccolta. Ma sia in Francia, che in Italia, le vendemmie sono in ritardo: i dati quindi, sono ancora da confermare: nel nostro paese è stato raccolto appena il 10% delle uve partendo dalla produzione degli spumanti con le uve pinot e chardonnay e proseguendo a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone come Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo. A differenza degli altri anni, quest’anno la vendemmia arriverà fino a novembre con le uve di Aglianico e Cabernet e Nerello.
Il ritardo di due settimane segna una sorta di ritorno alla normalità, che da la possibilità alle uve di maturare più lentamente, determinando una qualità superiore: meno zuccherine e più acide degli anni passati, ma più ricche di elementi aromatici.
“Decisive, in ogni caso -ha precisato la Coldiretti- saranno le ultime settimane prima della raccolta che, in quest’anno, entrerà a pieno regime solo negli ultimi giorni di settembre e nella prima decade di ottobre”
Le Regioni più produttive. Rispetto al 2012, è l’Abruzzo ad aumentare di più la sua produzione, con un 20%. Seguono Trentino Alto Adige, Campania e Puglia con un più 15%, Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Liguria, Molise, Basilicata e Calabria con un più 10%, e infine Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio e Umbria, con un più 5%. Solo in Friuli Venezia Giulia il raccolto risulta in calo, con un meno 5%.
La destinazione. Oltre il 40% di queste uve andrà ai 331 vini a Denominazione di Origine Controllata e ai 59 vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, mentre il 30% è destinata ai 118 vini a Indicazione Geografica Tipica riconosciuti in Italia e il restante 30% andrà ai vini da tavola.
I dati dell’esportazioni nel mondo. Buone notizie anche dal settore dell’export: una precedente ricerca di Coldiretti su dati Istat, ha previsto un aumento del 10% nelle esportazioni dl vino Made in Italy, che tocca quota 5 miliardi, record storico per il settore. La migliore prestazione è quella dello spumante, la cui domanda cresce del 19%. Oltre la metà dell’export avviene verso Paesi dell’Unione Europea, dove le esportazioni crescono del 10%.
La Germania è il Paese che più ama il vino italiano: con una crescita del 13 per cento, si conferma come primo mercato per le nostre produzioni. L’export aumenta anche verso la Francia, con un più 12% e verso la Gran Bretagna, con un più 8%. Crescite da record verso la Russia, con un più 32%, e verso l’Australia, con un più 30%. Infine, un più 3% nei mercati asiatici, in particolare in Cina, conferma gli ottimi risultati del 2013.
Le vendite aumentano anche entro i confini nazionali: nel primo quadrimestre dell’anno, secondo i dati dell’Ismea, si è verificato un aumento dell’8,4% dei acquisti di vino nelle famiglie. Ma, secondo la Coldiretti, questo risultato dipende in gran parte dall’aumento dei prezzi: i consumi nazionali, infatti, sono ai minimi storici dall’Unità d’Italia, toccando quota 22,6 milioni di ettolitri nel 2012, inferiori addirittura ai 29 milioni di ettolitri bevuti negli Stati Uniti e ai 30,3 milioni di ettolitri della Francia.
Tag:Abruzzo, coldiretti, enogastronomia, francia, italia, produzione vinicola, territorio, vendemmia, vino