“C’erano solo quattro gatti” non si può dire di Lindos, la cittadella marittima più conosciuta di Rodi.
Ad ogni angolo dei caratteristici paesini ci sono comunità, decine di felini, tanto che i nostri amici a quattro zampe sono stati eletti a simbolo dell’isola, e non è difficile che cercando qua e là dei souvenir da portare ad amici e parenti, che questi non raffigurino un micetto in cerca di pesce.
I gatti di Rodi non disturbano, sono abituati ai turisti, ti circondano fra le viette piene di bancarelle e venditori di tessuti. Lindos, la località che ho visitato, si trova sulla costa orientale dell’Isola. Dicono che ad ottobre sia sconsigliato recarsi in Grecia, perchè si và in incontro alla famigerata “stagione delle piogge”, ed avevano ragione: tre giorni su quattro è piovuto, ma ciò non ci ha impedito a me, e al mio compagno di viaggio (e di vita) di vivere a pieno l’esperienza. Lindos si presenta in tutto il suo splendore come un agglomerato di casette bianche, tipicamente mediterranee, che si affacciano a guardare la baia di Saint Paul, caratterizzata da acque trasparenti di un verde smeraldo acceso. Non è difficile trovare un’alloggio a basso costo a Rodi, pensate che pagammo soltanto 25 euro al giorno per un “signor appartamento” in un residence sovrastante la baia, con tanto di piscina e vasca idromassaggio, e ancora, soltanto 100 Euro per affittare una 4×4. L’accoglienza è stata assolutamente ospitale: per quel che ho potuto conoscere, i greci sono persone semplici e pronte ad aiutarti e a darti ogni informazione utile.
Il cibo è sovrabbondante. Piatti pieni e pancia altrettanto soddisfatta. Si gustano meravigliosi mix di pietanze tipiche locali, dalla moussakà all’agnello, fino alle insalatone condite con feta e tzatziki, la tipica salsa composta da yoghurt e aglio .
Rodi è una mescolanza di tradizioni greche e turche (vista la vicinanza dei due paesi) e la maggior parte delle imprese locali rispettano questa dualità (la bellissima pashmina che ho acquistato, ad esempio, proveniva da Istanbul); la caratteristica di Lindos sono i mercatini: le viette della cittadina sono piene, e dico piene di negozietti: i prodotti più venduti sono a base di olio d’oliva, produzione tipica locale.
Monasteri e piccole chiese, la religiosità si respira nell’aria. Se vi capita di attraversare le strade che collegano le varie località, incontrerete ogni duecento metri delle piccole logette dedicate. Il Monastero di Tsambika, che si trova a soli 10 km da Lindos in direzione Rodi, è sicuramente da visitare. I monaci non hanno mai scelto luoghi a caso, e Tsambika non fà eccezione: per arrivare preparatevi ad una scalinata faticosa, ma dalla vista eccezionale. Arrivati in cima il panorama fà perdere l’equilibrio: una scogliera sui quattro lati, il mar Mediterraneo che si infrange sotto di voi e, molto probabilmente, qualche signora vestita di nero raccolta nella sua personale preghiera. In ogni monastero però, ricordatevi di coprirvi: mai presentarsi con copri-costume e derivati. A me, colpa della gonna, hanno dato un velo per poter entrare.
Altro luogo da non perdere è Prassonissi, la piccola penisola tanto amata dai surfisti. Si tratta di un promontorio unito all’isola da una sottile striscia di sabbia, conosciuto per essere il punto d’incontro tra mar di Levante e mar Egeo. Ci si arriva da Lindos, si trova nell’estremo sud e un viaggio verso questo paradiso vi permette di visitare tante piccole località lungo la strada.
Rodi, il capoluogo, si distingue perfettamente dal resto dell’Isola. E’ una città sul mare, in stile medioevale, circondata da mura e con una paio di musei e punti d’interesse da visitare, tra cui, i resti delle colonne appartenenti al Colosso di Rodi, la statua del Dio Helios situata al porto, tra le sette meraviglie del modo ellenico.
Da evitare, se siete degli ecoturisti, è Faliraki: poco sotto il centro di Rodi, Faliraki è località indicussa della movida: troverete molti hotel, residence, discoteche, piccoli locali e tanta, tantissima confusione. Se cercate il cuore dell’isola invece, prendete una macchina, una bicicletta o qualsiasi altro mezzo e potrete apprezzare Rodi in tutta la sua bellezza.
L’isola è frequentata prevalentemente da turisti inglesi, e dicono che durante la stagione estiva sia eccessivamente affollata. Personalmente, pur essendo capitata in ottobre, nel pieno della stagione dell piogge, non c’è stato nulla che possa essermi fatta mancare, nemmeno il bagno in queste splendide acque. A mio parere la primavera e l’autunno sono le stagioni ideali per apprezzare l’isola, da visitare rigorosamente nei piccoli dettagli. Sulla strada per Prasonissi, che costeggia litorale e campagna, ho incontrato ad esempio una piccola locanda su una baia: due signori che non parlavano italiano nemmeno a pagarli, quattro tavoli in legno molto caratteristici, quattro gatti che guardavano un polipo appeso fra 2 mollette nemmeno fosse un lenzuolo (immancabili), e quella grande, grande mangiata di pesce locale che sto ancora sognando di fare. Questa è la Rodi di una pescivegetariana.
Tag:Grecia, itinerario, lindos, prasonissi, rodi, tsambika, turismo, viaggi