Blog e social media tour, moda del momento o reale strumento di promozione ecosostenibile del territorio? Abbiamo affrontato il quesito grazie allo spazio offerto da Echogreen BtoB 2013, il festival su sostenibilità ambientale e green economy. Con l’affascinante sfondo della Torre dei Lambardi a Magione, il Daily Slow ha moderato il workshop che ha visto gli interventi di Valeria Cenci di Umbria Take Away e Davide Mercati, responsabile delle relazioni per i media di Aboca.
Partendo dai dati del III Rapporto “Italiani, turismo sostenibile e Ecoturismo” balza subito all’occhio l’ampio uso di Internet rispetto ai canali tradizionali, come agenzie, tour operator o enti pubblici per la pianificazione di un soggiorno all’insegna della sostenibilità. Anche il “Report sullo stato dei social media” di Nielsen, che analizza il periodo luglio 2011 – luglio 2012, mostra come il tempo trascorso su PC e smartphone è aumentato del 21% e soprattutto come i social media siano un importante canale per il servizio clienti. Sempre più consumatori utilizzano queste modalità per interagire direttamente con un brand o con i fornitori di un servizio, per chiedere informazioni o semplicemente per congratularsi del prodotto.
@umbriatakeaway 4 ragazze che raccontano l’Umbria più curiosa da gusrtare e vedere. Oggi con #Echogreen a #Magione
— Davide Mercati (@DavideMercati) September 8, 2013
Umbria Take Away è un blog tutto al femminile nato dall’idea e dalla passione di quattro giovani donne con la voglia di condividere viaggi, ricette, incontri sull’Umbria ma non solo. Valeria ci ha mostrato alcune foto simbolo di un’Umbria originale e diversa, un approccio ecosostenibile alla promozione del territorio umbro nei suoi aspetti più nascosti e particolari.
Davide Mercati ha portato la sua esperienza di blogger ecologico, con GreenMind, e di organizzatore del blog tour di Aboca tra Vallarsa, Rovereto e Schio in Trentino.
Ma cosa sono i blog tour o blog trip (che dir si voglia)?
Attività organizzate per promuovere, attraverso i social network e la rete, un territorio o un particolare tipo di azienda. Si tratta di uno strumento molto potente che rappresenta la nuova frontiera del marketing territoriale e del turismo 2.0. Si sente il bisogno creare connessioni e valore attraverso lo scambio e l’interazione con gli utenti e gli altri blogger. Due o tre giorni a cui i blogger sono invitati per far conoscere una destinazione o un’offerta, la forza sta nella velocità con cui quasi in tempo reale, attraverso smartphone e tablet, raccontano quello che stanno vivendo tramite live twitting, foto postate su Istagram, commenti a caldo su facebook o Google Plus. Obiettivi:
- Aumentare visibilità di quel territorio
- Offrire informazioni turistiche
- Usare i social media per una diffusione più veloce
- Passare da un tipo di comunicazione istituzionale ad una vera storytelling
Il Cluetrain manifesto, un manifesto per tutte le aziende che operano all’interno di un mercato interconnesso, afferma: “Come mercati, come dipendenti, siamo stufi a morte di ottenere le informazioni da un lontano ente di controllo”. Questo ci fa pensare che gli utenti apprezzano di più le informazioni che arrivano da persone, che non sono giornalisti ma comuni cittadini, blogger super connessi e social, che sperimentano per loro e si fidano, racconti veritieri, genuini, la forza del blogger è la sua indipendenza. Ma la domanda è quanto sono “veri” e “genuini” i racconti dei blogger che partecipano al tour? Può sorgere il dubbio che il blogger si senta “in dovere” di parlare bene di quel posto?
Secondo Davide Mercati l’evento ideale è quello che coniuga un blogger e un giornalista, cioè press e blog tour insieme. Così da avere doppi punti di vista. Ma ha anche spiegato come vengono scelti i blogger, per cui esistono specifiche agenzie, e come l’azienda pretenda massima qualità, visto che i top blogger sono ben remunerati. I controlli dell’azienda dopo un evento vengono condotti con rigore, sia utilizzando strumenti tecnologici ad hoc che con un “controllo qualità” fatto dal personale, perché sottolinea “i calcoli fatti solo sulla base dei numeri di letture o dei retweet è ingannevole”.
Certo è che se il blog tour segue la strada dell’omologazione, quindi stesso format, stessi blogger, stessi obiettivi sarà difficile che riesca a diventare uno strumento veramente innovativo di promozione territoriale. Non esiste una ricetta per il blog tour perfetto, ma solo unendo creatività e tecnologia sarà possibile far conoscere quei territori che di solito si trovano ai margini dei flussi turistici. Piccoli centri rurali, pochi blogger e giornalisti, ma di qualità.
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