Oltre 550 chilometri quadrati, di cui l’80% composto da acqua: è la Laguna di Venezia, patrimonio mondiale dell’umanità protetto dall’Unesco dal 1987. Malgrado la ricchezza naturale e la biodiversità di un luogo del genere, da anni la laguna è messa in pericolo dal traffico delle grandi navi e da progetti come il Mose.
D’altra parte, le iniziative che cercano di tutelare il patrimonio veneziano, coniugando il turismo con uno stile di vita urbano sostenibile, sono sempre più numerose: uno di questi è il car sharing in laguna, ovvero il Boat sharing.
L’idea nasce dalla partnership tra Enel, Comune, l’associazione Corila e alcuni imprenditori locali del settore della nautica ed è stata presentata al Green Mobility Show di Venezia, lo scorso 28 e 29 marzo. Dopo lo sviluppo del servizio di car sharing di Enel, l’azienda italiana ha pensato: perché non testare un servizio interno alla laguna?
Malgrado il nostro Paese sia circondato da acqua, non esistono servizi di boat sharing pubblici in Italia: nel settore privato, invece, le iniziative si sono moltiplicate negli ultimi anni. MedBoat Sharing, ad esempio, è un servizio organizzato da alcune aziende private della nautica, che permette ai clienti di essere proprietari di una barca a vela per un piccolo periodo dell’anno: ma i costi, per un servizio del genere, sono elevati.
Un servizio di boat sharing a Venezia è quello messo a disposizione da Duvetica e Compagnia della Vela: sono gli stessi soci a guidare le barche a vela Elan 210, per cui si tratta di un’iniziativa per esperti della nautica.
Il boat sharing di Enel è invece un servizio pubblico pensato per veneziani e turisti: chiunque debba spostarsi entro i confini della città lagunare, potrebbe farlo in modo sostenibile, con una barca a noleggio, compresa di conducente. In una provincia che nel 2013 ha contato quasi 24 milioni di turisti, i vantaggi di un servizio del genere sono evidenti: un’importante riduzione dell’inquinamento, del rumore e del moto ondoso, altro elemento cruciale in una città dalla tale ricchezza lagunare.
Un progetto che dovrebbe integrarsi al servizio di mobilità elettrica terrestre, in cantiere per Venezia: una sorta di bancomat unico dell’intermodalità sostenibile. Il progetto veneziano mira, il mese prossimo, ottenere a uno dei cinque premi Bloomberg Major Challenges per progetti innovativi e replicabili, a cui partecipano tutte le città del mondo.
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