La lavorazione tradizionale che lo rende unico nel suo genere: il pecorino siciliano DOP è tipico dell’area agrigentina ed è tutelato all’omonimo Consorzio Pecorino Siciliano. L’istituzione intende proteggere questo prodotto dall’industrializzazione e mantenere i gesti antichi della produzione effettuata dai fattori. Per i non esperti è importante sapere che la qualità del pecorino dipende dalla razza e dall’alimentazione delle pecore. Questi due elementi determinano la quantità di grasso presente nel latte. Lo stesso liquido degli ovini cambia sapore e gusto in base al tipo di foraggio e alla stagione, da cui deriva la qualità.
Il pecorino siciliano DOP è prodotto con latte di pecora intero, fresco e coagulato con caglio di agnello. Le pecore sono allevate al pascolo spontaneo e la salatura viene fatta manualmente dai produttori su ciascuna forma. Un lavoro meticoloso per ottenere una tipicità che viene fatta stagionare in locali areati per almeno 4 mesi.
Questo formaggio a pasta dura è il più antico prodotto sull’isola e forse in Europa. Viene citato ad esempio da Omero, in un passo dell’Odissea (IX a.C.): “Fa cagliare metà del latte e lo depone in canestri intrecciati”, in riferimento a Polifemo, il mitologico ciclope.
Fra le caratteristiche che si tramandano nei secoli c’è la sua superficie molto rugosa, a causa della modellatura lasciata dal canestro; la pasta è compatta, profumata e dal sapore un po’ piccante. Il latte utilizzato proviene dalla mungitura mattutina o serale e lavorato in una tina di legno. Per ottenerlo si usano attrezzi siciliani come la “piddiaturi” e i “fasceddi”, che sono i canestri di giunco che danno la forma cilindrica finale.
Il pecorino DOP è protagonista anche di una tappa del tour enogastronomico dedicato agli”Aromi e sapori dell’Altopiano Ibleo”. Ve lo proponiamo! > http://www.itineraryplanner.it/itinerario/itinerario-test/
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