La provincia di Catania abbraccia la costa ionica da Taormina, fino a toccare la fertile piana di Catania, da cui provengono molti prodotti tipici della cucina siciliana. Le radici di questi luoghi affondano nelle colonie greche e sono appunto queste radici che fanno della Sicilia una regione diversa, caratterizzata da un dinamismo artistico, culturale e storico, che si manifesta a partire dal virtuoso stile barocco dei sui fastosi palazzi. Dapprima con i Siculi e i Greci e poi con i Romani (specialmente del periodo augusteo), Catania raggiunse il suo massimo splendore.
Il mese-simbolo di Catania è febbraio, quando si festeggia la patrona, Sant’Agata. Festeggiamenti che ricordano la sua vita e il suo martirio, avvenuto nel 253 d.C.
Eventi-simbolo (che cambiarano la vita di questi luoghi), invece, furono l’eruzione dell’Etna del 1669 e il terremoto del 1693, che uccise in terzo della popolazione. La città fu ricostruita in stile barocco, dalle strade spaziose alle sinuose chiese (almeno cento) e ai monasteri (almeno diciotto).
Catania sembra la più omogenea delle città siciliane. A partire dal 1730, infatti, essa venne “uniformata” dalla visione romanica dell’archietetto Vaccarini: bellissime le sculture, i balconi con i loro caratteristici mascheroni e la pietra lavica che fa da chiaroscuro, creando effetti cromatici per tutta la città.
Passeggiando per la città, si può notare la sua confusa storia: teatri romani, terme, portali nrmanni, colonne bizantine, castelli… Da non perdere – sicuramente – la Piazza del Duomo: al centro troviamo il simbolo della città, vale a dire la fontana dell’elefante, sormontata da un obelisco egizio, preso dal teatro romano. Da visitare? La cattedrale, creata dal Conte Ruggero nel 1092.
Altro luogo caratteristico, simbolo del Barocco è il palazzo Biscari. La via più affascinante, invece, rimane via Crociferi, con la sua successione di chiese, tra cui quella di San Giuliano, arricchita dalla splendita loggia. La Pescheria è il popolare mercato del pesce, mentre la Fera O’ Luni in Piazza Carlo Alberto è fondamentale per gli amanti della buona cucina. Gli abitanti acquistano da secoli, in questo mercato, i prodotti ortofrutticoli della piana di Catania: arance, carciofi, melenzane, cavolfiori, ecc.
Luoghi affascinanti sono anche quelli legati a miti omerici e alle bellezze naturalistiche. Prendiamo per esempio la Riviera dei Ciclopi, isole che l’Odissea narra furono create da Polifemo, infuriato con Ulisse perché da lui accecato.
Non lontano da Catania, toviamo Acicastello e il suo caratteristico castello normanno, arroccato su un costone lavico. Nei numerosi ristoranti luongo il litorale, si possono gustare eccellenti specialità marinare. Acitrezza, paese di pescatori celebrato dallo scrittore Giovanni Verga nella novella dei Malavoglia, fu anche immortalato dal grande regista cinematografico Visconti in “La Terra Trema”. Consiglio una bella passeggiata sul luongomare, tra le barche dei pescatori, e una cena in uno dei rinomati ristoranti, dove assaggiare la classica granita di mandorle o limoni.
Acireale: altra città piena di storia, cultura e arte. Come a Catania, anche qui domina lo stile barocco. In questa città dalle origini greche spicca il Duomo del XVII secolo, il quale occupa la piazza principale, l’elegante palazzo comunale e i balconi dalle bellissime ringhiere in ferro battuto. E poi il Teatro dei Pupi di via Alessi, uno degli ultimi teatri di questo tipo. Lo scrittore Francese Dominique Fernandez considerava questa città un capolavoro pieno di immaginazione e rustica ingenuità. Durante il Carnevale, la piazza diventa un vero e proprio teatro all’aperto. Il Carnevale di Acireale è considerato il più bello della Sicilia, con le sue maschere, i giochi, i carri allegorici, le migliaia di persone in costume e, soprattutto, i dolci tipici.
Acireale, infatti, è famosa in tutta la Sicilia per la sua pasticceria – a base di pasta reale e decorata con il marzapane – e per la granita al limone, che in passato si realizzava facendo ricorso alle cosidette neviere, grotte naturali sull’Etna adibite a serbatoi per la neve. Questa veniva distribuita in estate a dorso di mulo, nelle varie città.
Da non perdere la Riviera dei Limon e la riserva naturale orientata La Timpa, un costone di rocce laviche sovrapposte, alta circa 200 metri. Luongo la timpa troviamo una lussureggiante vegetazione di limoni e arance, che creano un contrasto con il blu cobalto del mare. Proseguendo per la Riviera, non si possono non visitare i borghi marinari dove la vita ancora scorre con i ritmi del passato: Capomulini, Santa Maria la Scala, Santa Tecla, Stazzo, Pozzillo, sono dei veri e propri gioelli, pieni di storia e di bellezze naturalistiche.
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