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Silvia e Marzia sono madre e figlia e insieme gestiscono un b&b nel cuore di Trieste: Al Ferdinandeo. Due donne originali, la cui femminilità si respira ovunque all’interno di questa struttura eco-friendly, posizionata strategicamente rispetto ai luoghi più interessanti della città friulana.
Qui si possono assaggiare i dolci tipici della zona, tutti a chiometro zero ma dagli evidenti influssi sloveni: strudel di mele, pinza, putizza e palacinke (omelette con ripieno di marmellata o cioccolato).
Per questo e altri motivi, intervisto Marzia, che comincia parlandomi di ciò che rende la sua azienda un luogo rispettoso dell’ambiente e di quell’accoglienza ormai dimenticata:
“Noi proponiamo ai nostri ospiti un soggiorno in un B&B green, dove si possono degustare i dolci tipici del nostro territorio, alcuni preparati da noi e altri aquistati da produttori locali. Abbiamo i pannelli fotovoltaici per l’energia e quelli solari per l’acqua calda. In inverno riscaldiamo con la stufa a pellets e pratichiamo da sempre la raccolta differenziata, mentre gli asciugamani si cambiano ogni 3 giorni. La nostra casa, in stile rustico, risale a 150 anni fa ed è stata completamente restaurata – mantenendo le caratteristiche originali del tempo – con materiali quali pietra e legno”
Questa casetta rustica su due piani con travi a vista si trova in collina, vicino al bosco del Farneto. In questo luogo immerso nella natura, ci si può svegliare praticando esercizi di yoga, per poi partire, magari, per una delle escursioni proposte dalle titolari.
Cosa può fare, di speciale, l’ospite-tipo di Al Ferdinandeo? “Può dormire senza i rumori della città e risvegliarsi al canto degli uccellini, fare jogging nel bosco del Farneto, fare colazione in giardino, visitare il Castello di Miramare in barca“.
Marzia, in particolare, ha la sostenibilità nel sangue: prima di aprire la sua struttura, gestiva infatti un ristoro biologico e biodinamico-vegetariano nel centro di Trieste, città attenta al turismo sostenibile: da un po’ di tempo si parla della costruzione di una pista ciclabile per collegare il capoluogo del Friuli Venezia Giulia a Zara. Anzi, proprio il 17 e il 18 giugno prossimi ci sarà una festa per il finanziamento di quella che si chiama “Campagna civica di Bora”.
A proposito di Trieste e dintorni, mi faccio dare qualche consiglio da Marzia:
“Suggerisco caldamente il sentiero Rilke, spettacolare percorso panoramico che si snoda per 2 km sul costone carsico tra Sistiana e Duino e che prende il nome dal poeta e scrittore Rainer Maria Rilke, che soggiornò proprio nel Castello di Duino tra il 1911 e 1912.
Meritano una tappa i caffè storici, dove all’epoca si incontravano gli scrittori per condividere le loro idee: qui troverete un’ atmosfera mitteleuropea, che trasmette un fascino particolare e potrete degustare un buon caffè con una fetta di torta, perché per i triestini si tratta di un rito giornaliero irrinunciabile. Alcuni nomi? Caffè S.Marco, Caffè Tommaseo, Caffè James Joice e bar Torinese.
Da provare, poi, il tram di Opicina, una trenovia del 1902, costrutita per collegare la città all’altopiano carsico, che all’epoca era un posto di svago e villeggiatura per la ‘Trieste bene’. La particolarità principale consiste nel superare la grande pendenza e il dislivello con una cremagliera unica in Europa. Alla fermata Obelisco si scende e c’è una strada panoramica con percorso nel bosco di circa 4 km, collegata con il paese di Prosecco, dove c’è il capolinea degli autobus per il centro città”

Il Castello di Miramare (www.turismofvg.it)
Soddisfatta per le dritte, mi riprometto di tornare presto a Trieste, città di ndiscutibile bellezza. E di fermarmi da Silvia e Marzia, per godere insieme a loro di un rapporto benefico con la natura e la cultura locali.

Le signore Silvia e Marzia
Tag:bed and breakfast Al Ferdinandeo, putizza triestina, Rainer Maria Rilke, Trieste