Si avvicina la fine del 2013 e si tracciano i bilanci: così è per il settore turistico, vessato in questi anni dalla crisi. Ma, secondo i dati diffusi da Legambiente, la sostenibilità paga: le strutture turistiche offrono viaggi consapevoli e percorsi ecologici hanno incrementato del 10% il proprio fatturato.
A quanto pare, il turismo sostenibile e la valorizzazione del nostro patrimonio naturalistico possono diventare la molla che rilancia l’economia: le imprese turistiche che hanno ricevuto il marchio di Legambiente ‘Consigliato per l’impegno in difesa dell’ambiente’ hanno incrementato il proprio fatturato del 10%.
L’etichetta ecologica di Legambiente Turismo esiste da oltre vent’anni: l’obiettivo è si propone ridurre l’impatto ambientale dei viaggi a partire dall’analisi di strutture e operatori locali, per convogliarle in un sistema che rileva la qualità e la responsabilità delle offerte e che indica le migliori azioni per favorire vacanze più consapevoli ed ecologiche. Il direttore generale di Legambiente Rossella Muroni, ha spiegato.
“Qualificare le strutture e indirizzarle verso una maggiore sostenibilità è secondo noi la strategia migliore per guardare al futuro in modo innovativo, sviluppare la green economy, superare e contrastare la crisi economica investendo sulla qualità e l’ambiente. Significa valorizzare e sfruttare la ricchezza più preziosa del nostro Paese, la bellezza dei territori in tutte le sue forme, quella dei paesaggi e della natura, quella delle tradizioni e dell’arte, delle tipicità e dei prodotti enogastronomici”
A confermare che l’ecoturismo sia uno strumento di traino non sono solo i dati di Legambiente: secondo le analisi dell’Osservatorio nazionale su turismo Isnart, i comuni con i siti Unesco, nella stagione 2012, hanno registrare tra le migliori performance, con un tasso del 13,6% in più rispetto ai comuni non Unesco.
Inoltre, Attitudes of Europeans Towards Tourism, ricerca che fa parte dell’Eurobarometro 2012, conferma che l’unicità naturalistica dei luoghi e la garanzia di condizioni ambientali adeguate diventano sempre più importanti nella scelta della meta, oltre ad essere un forte fattore di fidelizzazione turistica, cioè il motivo per cui si ritorna in un determinato luogo: clima, paesaggi, specialità gastronomiche, contatto con la natura sono ormai quasi indispensabili per il viaggiatore contemporaneo.
E non mancano le località che si sono messe in luce in modo particolare quest’anno: clamoroso è il caso di Posada (Nu), premiata con le 5 vele nella Guida Blu 2013 di Legambiente e Touring Club Italiano, e prima in classifica. Il comune del nuorese della con appena 2.765 abitanti ha fatto registrare, secondo un sondaggio realizzato dall’amministrazione durante i mesi estivi, un aumento del 20% delle presenze sulla sua spiaggia grazie ad una nuova offerta turistica ecologica e all’implementazione degli standard ambientali.
Tag:ecoturismo, legambiente, Nuoro, slow tourism, turismo sostenibile, turismo verde, viaggi