Chernobyl, in Ucraina, Hazaribagn in Bangladesh o il delta del fiume Niger: sono solo alcuni dei dieci luoghi più inquinati nel mondo in termini di rifiuti tossici, secondo la classifica stilata dall’organizzazione ambientalista fondata da Michail Gorbacev, Green Cross Svizzera, in collaborazione con la statunitense Blacksmith Institute che si occupa di inquinamento nei paesi in via di sviluppo.
La selezione è stata fatta su di un’ampia gamma di luoghi inquinati, che vanno dalle strutture minerarie agli agglomerati industriali, fino ad analizzare gli effetti di alcune grandi catastrofi industriali. La dimensione della popolazione interessata dal fenomeno e la portata delle sostanze tossiche coinvolte hanno permesso ai ricercatori di ridurre a dieci il numero di siti.
Al primo posto della classifica, stilata in ordine alfabetico, si trova la discarica di Agbogbloshie vicino ad Accra, in Ghana (nella foto in alto): qui finiscono i rifiuti elettronici da tutto il mondo. Ogni anno questa discarica accoglie 215mila tonnellate di computer, televisori e forni a microonde provenienti dal mondo industrializzato.
(nella Mazanda in Argentina)
Ad essere coinvolti in queste zone a rischio sono circa 200 milioni di persone e l’ Organizzazione Mondiale per la Sanità stima come l’inquinamento ambientale sia la causa di morte del 23% della popolazione nei paesi in via di sviluppo. Una percentuale che sale al 33% per i bambini. Basta portarsi la mano alla bocca – si legge nel report – per rimanere contaminati da sostanze tossiche ed ammalarsi.