A Paternò (in provincia di Catania) sono caratteristiche e pure un po’ pericolose: le Salinelle sono piccoli vulcani, correlati all’attività dell’Etna. Pare infatti che esse predichino in anticipo le eruzioni della grande bocca di fuoco che fuma sopra la Sicilia.
Le distese che sono sul territorio hanno due nomi differenti: ci sono le Salinelle dei Cappuccini o dello Stadio e le Salinelle del Fiume (che si trovano lungo la sponda del fiume Simeto). Si tratta di piccoli vulcani in cui, nel sottosuolo, ribolle gas, che va a mescolarsi al fango. Quando eruttano, quindi, esce un mix di acqua bollente (fino a 46 gradi centigradi), terra e fumo (composto in larga quantità da elio e metano), attraverso colonne di acqua alte fino a un massimo di un metro e mezzo.
Quando l’Etna riposa, l’azione delle Salinelle indica che, da lì a poche settimane, il vulcano riprenderà la sua attività. Così come lo scorso anno, quando l’Etna si è risvegliato in seguito alle eruzioni delle Salinelle.
Le Salinelle sono quindi un patrimonio naturalistico che da secoli viene studiato da ricercatori e curiosi (già a partire dal 1.700). Queste aree sono aride e prive di vegetazione. Da qualche anno il Ministero delll’Ambiente le ha inserite nella speciale lista del patrimonio da tutelare e preservare. Purtroppo, però, questo patrimono è stato abbandonato all’incuria e nelle aree riservate vengono persino gettati i rifiuti, creando discariche a cielo aperto e rovinando ciò che la natura, con cura, ci ha donato. Il risultato è che stiamo rischiando di perdere l’equilibrio di questo ambiente prezioso.
L’argilla ed i “suoi” sono al centro dell’itinerario turistico siciliano “Argilla e odori”, che potrete scoprire dal vivo dopo aver consultato il sito di Itinerary Planner! > http://www.itineraryplanner.it/itinerario/argilla-e-odori/
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