Nell’era del turismo partecipativo il viaggio diventa sì low cost, basti pensare ad AirBnb, al Couchsurfing, a Homexchange, ma senza perdere di vista la qualità. Si va verso un turismo di valori, basato cioè sulla condivisione, sulla partecipazione e sullo scambio.
Nel flusso dei rapidi cambiamenti e nell’ottica di un turismo intelligente, il Daily Slow vuole diventare una rete, un ritrovo, in cui si incontrano utenti/viaggiatori per scambiarsi commenti, racconti di viaggi ma anche amicizia e conoscenza. Jeremy Rifkin nel suo testo “L’era dell’accesso” ha affermato che si sta passando dall’homo faber della società industriale all’homo ludens di quella post industriale, capace di selezionare le informazioni per tradurle in valore ed emozione. L’interattività diventa così interazione sociale, dando una forma e una dinamica relazionale a contenuti che trattano della vita culturale nei vari territori del nostro bel paese.
Paradossalmente la crisi economica in corso ha rappresentato una grande opportunità per i viaggi slow. Per una mera questione di risparmio di denaro certo, ma anche per la riscoperta di territori più vicini a casa, usi e tradizioni locali e del viaggio inteso come esperienza del sé, incontro di culture e non solo come occasione di relax e di svago.
Qualità e identità insieme permettono di creare nuove forme di relazione che vanno oltre i luoghi, verso modelli di sviluppo locale e anche turistici che hanno bisogno di lentezza e autenticità.
Secondo l’ultimo rapporto su “Italiani, turismo sostenibile ed ecoturismo” il mezzo d’informazione preferito per pianificare un soggiorno ecoturistico è di gran lunga internet. Il web e i social network sviluppano così una nuova cultura e una nuova economia.
L’intento del Daily Slow è dare voce direttamente ai cittadini, siano essi blogger o semplici viaggiatori che hanno voglia di raccontare la propria esperienza condividendola con altri internauti. I nostri blogger sposano la filosofia dei viaggi slow e dell’attenzione per l’ambiente e la riscoperta dei paesaggi. L’idea di un giornale online partecipativo sul turismo nasce dall’Associazione Slow Tourism che da anni si batte per la tutela e il rispetto del territorio, promuovendo itinerari lenti, a contatto con la natura. Il progetto ha un ampio respiro e mira a coinvolgere anche cittadini di paesi stranieri, per questo abbiamo deciso di creare la sezione Frontiere, in inglese. Senza tralasciare però la parte fondamentale delle inchieste. Sempre con un’impronta partecipativa chiediamo a cittadini e giornalisti di proporre approfondimenti e reportage su problematiche delle zone che abitano, ne valuteremo la correttezza, le fonti e la veridicità e la pubblicheremo, remunerando la migliore. Il giornalismo in fondo, come ha dichiarato Jeff Jarvis in una recente intervista a Repubblica, è:
“un servizio per informare le persone. Ne abbiamo così tanti di nuovi strumenti per fare questo mestiere, strade inedite. Pensa alle piattaforme su cui dare alla gente la possibilità di condividere le proprie informazioni, le analisi, il data journalism, la tecnologia indossabile che può fornirci nuovi spunti”.
Bibliografia:
– Jeremy Rifkin, L’era dell’accesso, Mondadori, Milano 2000
– Mauro Gerosa e Roberta Milano (a cura di), Viaggi in rete. Dal nuovo marketing turistico ai viaggi nei mondi virtuali, Franco Angeli 2011
– Angelo Bruscino, Il Turismo sostenibile, libreria universitaria.it, 2011
Foto: Agnese Sbaffi
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