“La sostenibilità? Un argomento da un milione di dollari!”. Così mi risponde Mauro, proprietario, insieme a Sandra, de La Capezzagna, agriturismo situato tra Chieti e Pescara, tra le bianche vette della Majella e il blu del mare Adriatico.
Sì, perché la sostenibilità:
“Dipende soprattutto dalla cultura delle persone. Per me che ho un agriturismo, significa rispetto per coloro che vengono nella mia struttura e per l’ambiente che mi circonda: cerco sempre di evitare prodotti chimici e di usare soluzioni a bassissimo impatto ambientale (persino le aziende biologiche usano trattamenti e questo non tutti lo sanno!). Rispetto, poi, significa coadiuvare il mantenimento delle specie vegetali e animali preesistenti; ma anche delle strutture e delle caratteristiche territoriali“.
La Capezzagna prende il suo nome dalle stradine intrapoderali a servizio delle aziende agricole. Qui Mauro e Sandra si dedicano alla produzione di uve per vini di alta qualità, di olive e verdure provenienti dal proprio orto. Il tutto al servizio dell’ospitalità e dell’accoglienza, due valori che i coniugi portano avanti da tempo:
“Accoglienza non significa solo pulizia delle camere o spazio a disposizione degli ospiti. Per me vuol dire anche saper comunicare il territorio, evitare alle persone di prendere delle fregature in posti che non conoscono. Tutto questo necessita di una profonda padronanza del luogo. Noi consigliamo sempre la mezza pensione, perché i nostri clienti devono avere la possibilità di sperimentare nei dintorni. Per questo li mandiamo sempre dove siamo sicuri che si mangi bene e ci sia buon rapporto qualità-prezzo“.
In agriturismo è possibile seguire corsi di artigianato e partecipare alle attività agricole, noleggiare una mountain bike e giocare a calciobalilla. Ma, soprattutto, si può passeggiare a lungo, osservando il mare e le montagne. Anche se – racconta Mauro – “sono poche le persone che amano andare a piedi. La padrona rimane la macchina!“. Una frase triste ma che fa riflettere sulle abitudini della nostra società.
Nonostante questo, Mauro consiglia principalmente di vivere l’aria di un borgo, Ripa Teatina, quietamente arroccato su una collina; e di comunicare con le persone. Non solo:
“Si ha la possibilità di visitare molto da queste parti, perché il paesaggio cambia ogni dieci chilometri. Qui, nella provincia di Chieti, consiglio in particolar modo Guardiagrele, sede legale del parco nazionale della Majella. Bisogna andarci la domenica per vivere davvero il posto: la gente va a messa, c’è il mercato e soprattutto è un luogo baciato da Dio per quanto riguarda la ristorazione!“.
Per saperne di più: http://www.slowtourism-italia.org/agriturismi/capezzagna/
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