La mia vacanza in Sicilia: forse nel mondo uno dei più importanti crogiuoli di civilizzazioni stanziali. Mai dominazioni che sfruttavano una terra di conquista; regni o comunque realtà indipendenti che nei secoli hanno lasciato testimonianze straordinarie nell’architettura e nella creazione di civiltà con un’armoniosa integrazione di culture senza sovrapposizioni che hanno dato modo di incidere nella storia: dai Fenici ai Greci, ai Romani, agli Arabi, ai Normanni, agli Svevi, agli Angioini.
Come sempre è la geografia a “fare” la storia. Ed ecco quindi sul monte di Erice e lungo la valle i reperti delle civiltà più antiche che hanno vissuto e forgiato quest’isola tra le più belle al mondo.
In tempi assai brevi si possono raggiungere i templi di Segesta e Selinunte, le isole Egadi, la mitica spiaggia di San Vito Lo Capo con le vicine riserve naturali dello Zingaro e di Monte Cofano, le grotte preistoriche di Custonaci con il museo/presepe ed il bel centro cinque-seicentesco di Trapani. Tutti luoghi di straordinario interesse storico, artistico, naturalistico e quindi turistico. Esiste però un luogo dove archeologia, storia, natura e intensità interiore si fondono in maniera affascinante, intensa e coinvolgente ma che non è così conosciuto internazionalmente come le succitate eccellenze.
Assai vicino a Marsala, una particolarità della natura: una grande laguna punteggiata di coni bianchissimi con riflessi di quarzo creati dal sole dai colori che si diversificano durante lo scorrere della giornata; al tramonto e ancor più al crepuscolo troviamo l’ametista ed il rosa intenso, sia su queste antiche saline che nel cielo. Qua e là i mulini a vento a ricordare l’antico ciclo della lavorazione del sale: l’oro, la moneta preziosa di quei tempi. Questa zona viene chiamata lo Stagnone, nome assai poco esplicativo della bellezza dei luoghi. Tra le varie isole ecco Mothia, dove il rigoglio più spettacolare della natura sembra essersi concentrato e dove una delle più antiche civiltà ha lasciato splendidi reperti in gran parte conservati in un museo, parliamo dei Fenici e di Mr. Withaker.
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