Bronte (www.bronte118.it)
Sono più di mille i coltivatori della pianta di pistacchio nei soli tre Comuni di Bronte, Adrano e Biancavilla. Un frutto che nasce sopra i 300 metri di altitudine – fino ai 1000 circa – e che viene raccolto e utilizzato come ingrediente per dolci, gelati e frutta secca, per insaporire i salumi come la mortadella e il salame, per fare il pesto e la crema zuccherata da spalmare sul pane o per guarnire torte.
Il pistacchio di Bronte ha ricevuto il bollino Dop dall’Unione Europea nel 2009, per le sue particolarità principali: il colore verde intenso e il sapore aromatico forte.
Viene chiamato “Oro verde” perché la sua commercializzazione è preziosa per questi territori etnei. La sua produzione fu introdotta sull’isola dagli Arabi ma nel 1800 si cominciò a piantare l’albero in maniera più intensiva per commercializzarlo.
È una pianta che richiede poche cure e poca acqua. Ha la caratteristica che un anno produce e il successivo no e quest’ultimo viene chiamato “di scarica”. Inoltre nasce sui terreni lavici e rocciosi e quindi in pendenza. La raccolta dei frutti, che si presentano in grappoli, avviene a fine agosto-inizio settembre. Il pistacchio di Bronte ha anche ricevuto il presidio Slow Food per la conservazione delle sue qualità.
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È molto apprezzato e richiesto all’estero. L’ottanta per cento del prodotto brontese è esportato in Francia, Germania, Svizzera, Stati Uniti, Giappone; il restante 20% trova impiego nell’industria nazionale per le carni insaccate e le aziende dolciarie e di gelateria. Il frutto viene commercializzato non sgusciato, pelato, a granella, farina, bastoncini, affettato o in pasta. A Bronte, ogni anno (a fine settembre-inizio ottobre) si tiene la Sagra del Pistacchio, dove poter degustare tutti i suoi derivati!
Anche il pistacchio di Bronte rientra tra le specialità catanesi dell’itinerario turistico “Le strade del vino dell’Etna”, scopritelo su: http://www.itineraryplanner.it/tappa/tappa-4-fichi-dindia-arance-e-il-pistacchio-di-bronte/
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Tag:Bronte, oro, pistacchio
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