Unico progetto italiano ad entrare nella rosa dei 20 finalisti che parteciperanno alle Olimpiadi della bioarchitettura del 2014 in Francia. Rhome for denCity, è questo il nome della casa del futuro presentata dal team dell’Università Roma Tre, guidato da Chiara Tonelli, che torna dopo il bronzo guadagnato con Med in Italy nel 2012. Il Solar Decathlon è ideato dal Dipartimento di Energia Usa e secondo le linee guida della nuova edizione, il progetto dovrà avere un forte legame con il territorio, da qui la scelta di pensare alla capitale anche nel nome: RhOME, a home for ROME, come luogo simbolo per ripensare alle periferie urbane in chiave di sostenibilità.
Pannelli solari fotovoltaici flessibili integrati nei tendoni ombreggianti delle logge, gli stessi che vengono utilizzati nelle barche a vela. Un parapetto che produce acqua calda ma è fresco per l’estate. Isolamento pressoché totale del ‘manto’ che circonda l’abitazione, perché è bene consumare poca energia anche se viene prodotta con sistemi rinnovabili. Un sistema di ‘corrente programmata’ di aria fresca. RhOME produce più di quanto consuma: ha prestazioni energetiche quasi 8 volte superiori a quelle di una classe energetica C e di una volta e mezza superiori a quelle di una classe energetica A+. La casa è pensata per una città ‘densa’, come indica il nome del progetto che parteciperà alla prossima edizione del Solar Decathlon, RhOME for denCity, e produrrà energia per il quartiere in cui sarà costruita.
“La proposta abitativa di RhOME mira non solo a sviluppare un progetto architettonico a impatto zero ma anche a liberare le preesistenti aree archeologiche, come gli acquedotti romani, dall’abusivismo a favore di una nuova aggregazione urbana di moduli abitativi ad energia rinnovabile”, spiega la responsabile del progetto Chiara Tonelli. “Nella prossima edizione 2014 del Solar Decathlon Europe il tema della città assume infatti un peso maggiore. Si riduce l’enfasi sulla produzione energetica, mentre cresce il concetto di efficienza e sostenibilità applicata non più soltanto ai processi di produzione dei materiali, ma anche ai temi della mobilità e della vivibilità in generale, favorendo la vita di quartiere e le relazioni interpersonali in un processo di rigenerazione urbana che si riflette anche in termini sociali”.
Il team italiano di RhOME for denCity, sfiderà altre 19 case più ecologiche al mondo provenienti da Cile, Costa Rica, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, India, Messico, Olanda, Romania, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Tailandia e Taiwan. I dieci temi della competizione comprendono architettura, ingegneria e costruzione, efficienza, bilancio energetico, comfort, funzionamento, comunicazione, progettazione urbana, trasporto e convenienza economica, innovazione e sostenibilità. La finale si terrà a Versailles il prossimo giugno.
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