Uno dei fiori all’occhiello di Agrigento è sicuramente la chiesa di Santa Maria dei Greci, nascosta tra le piccole vie del centro storico.
Piccola basilica a tre navate, alla quale si accede tramite un cortile, poggia sui resti di un tempio dorico che corrisponde probabilmente al Tempio di Atena, costruito tra il 460 e il 450 a.C. per volere di Terone.
Di questo tempio rimangono tracce – grazie a recenti scavi – nei resti della cella e nelle fondazioni, oggi visibili attraverso pannelli in vetro. Inoltre è possibile vedere i tamburi inferiori di 6 delle 13 colonne nel lato nord, scendendo da una scala situata nella navata di sinistra.
La chiesa, che fu durante la dominazione bizantina cattedrale di rito greco-ortodosso, si avvale di una facciata che presenta linee gotiche tipiche dell’architettura dell’età sveva.
Il soffitto è in legno ed è di impronta trecentesca. In particolare quello della navata centrale, che è a capriate dipinte. Anche nelle pareti laterali vi sono affreschi: sette riquadri ispirati a scene della via di Maria, risalenti al XIV secolo e in parte distrutti ad opera del tempo. I due riquadri rimasti mostrano la “Visione di San Gioacchino sul monte” – in cui appare un angelo che preannuncia la maternità di Sant’Anna – e la “Presentazione di Maria al Tempio”.
Altri oggetti di valore custoditi all’interno della chiesa sono una statua lignea del ‘500, raffigurante la Madonna con Bambino, e un sarcofago di marmo risalente al 1570, che racchiude al suo interno i resti di Isabella Termini e Bartolomeo Caputo, due noti nobili palermitani.
Di recente scoperta sono invece la cripta e il colatoio del XIX secolo, ove i membri della Confraternita di Santa Maria dei Greci venivano fatti essiccare prima della sepoltura, adagiati su poltrone ricavate nella roccia al di sotto del livello del pavimento, facilmente visibili grazie al pavimento in vetro utilizzato negli ultimi anni.
L’atmosfera che si respira all’interno della chiesa offre la sensazione di immergersi nelle culture che nel tempo si sono susseguite e che hanno contribuito a rendere la chiesa di Santa Maria dei Greci un posto unico.
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