La primavera regala profumi di fiori, essenze aromatiche e cangianti macchie di colore. E’ anche la stagione che preferisco per visitare luoghi inavvicinabili in piena stagione estiva perché superaffollati .
Mi trovo nel Golfo dell’Asinara . La prima tappa è STINTINO antico borgo di pescatori nato sul fiordo. La spiaggia della Pelosa all’inizio di aprile è deserta: un vero incanto!
Mi dirigo nella regione Anglona-Bassa Valle Coghinas, una meta turistica che vi consiglio, alternativa e autentica, molto diversa dalla straconosciuta e perciò ormai anche un po’ ‘usurata’ Costa Smeralda.
Tra dolci e colline e piccoli altipiani di natura vulcanica con rocce calcaree e tufacee, greggi di pecore pascolano,qui si estendono coltivazioni di carciofi e pomodori, tutto il territorio è verde e fertile, grazie alle opere di bonifica effettuate negli anni ’20-’30 a seguito di inondazioni.
Sono attratta particolarmente dalle “Domus de Janas”, strutture sepolcrali preistoriche costituite da tombe scavate nella roccia. Si trovano lungo tutto il bacino del Mediterraneo. A partire dal Neolitico recente fino ad arrivare all’Età del Bronzo antico, queste strutture caratterizzarono tutte le culture prenuragiche
Ma Eccomi a SEDINI per visitare la “cattedrale delle domus de Janas“,ovvero la casa delle fate-streghe.
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Spostandomi sulla strada panoramica, incontro coste rocciose alternate a spiagge, in questo periodo primaverile particolarmente suggestive e fiorite.
Sono diretta a Castelsardo che detiene il titolo di Città, essendo una fra le Sette Città Regie della Sardegna.
In Sardegna Insieme a Carloforte, Bosa, Posada e Atzara, si è guadagnato per primo il titolo di Borgo più bello d’Italia.
Sono particolarmente curiosa di visitare e scoprire questo antico borgo: e i fatti non mi smentiscono: mi trovo di fronte una vera delizia per gli occhi, un caleidoscopio di colori tra il mare ed il cielo. In cima alla roccia spuntano la fortezza con il castello dei Doria del 1102, la cattedrale ed il suo campanile. Tutti gli edifici sono circondati da antiche e possenti mura. Salendo le antiche, ripide e strette vie la prima meta obbligata è la visita al Castello, sede del Museo dell’intreccio mediterraneo. Da qui si può godere anche un panorama unico, che abbraccia le coste del golfo dell’Asinara e della Corsica.
Il borgo è vivace, abitato tutto l’anno e ricco di autentici gioielli artistici (due tra i tanti, le tavole del Maestro di Castelsardo e il ritratto della Madonna di Castelsardo, certamente la più bella pittura con questo soggetto nella storia dell’arte sarda).
Ancora vive si mantengono le antiche usanze: incontri così sulla via anziani pescatori che costruiscono con il giunco le nasse per la pesca dell’aragosta mentre le signore, abitualmente sedute dinnanzi alle porte di casa, prestano molta cura e dedizione ai fiori ed alle piante. Speciale impegno poi manifestano nell’ intrecciare rami di palma mettendo a dimora (sotto il letto e al buio) semi di grano da offrire in chiesa per l’importante festa del “Lunissanti”.
Ma Il titolo di questa presentazione non è affatto casuale: avrà luogo infatti proprio in questi giorni a Castelsardo la presentazione di un progetto relativo alla qualità estetica dell’intero borgo. Un progetto ‘pilota’, un modello innovativo, del tutto coerente con le linee guida dei piani paesaggistici. Il piano colore del centro storico, frutto dello studio e del lavoro della facoltà di architettura di Alghero e finanziato con 90mila euro di fondi regionali, servirà da modello replicabile in tutti i centri che abbiano necessità di un riordino dal punto di vista della coerenza estetica.
A Castelsardo va riconosciuto in questo un ruolo d’avanguardia. Il progetto tende a sensibilizzare i cittadini verso la bellezza ed il decoro dei luoghi in cui vivono. Mai più brutture in grado di deturpare il paese come, per esempio, certi infissi di alluminio anodizzato, ardite e discutibili soluzioni architettoniche del tutto estranee al contesto abitativo e neppure certi colori del tutto fuori posto e ‘stonati’ rispetto a quanto li circonda.
Colori prevalenti nel centro storico saranno invece il rosso, il blu ed il giallo con attenzione ad evitare gli eccessi affinchè la vista delle vie e delle case risulti del tutto armonica. L’urbanistica cambia, si evolve. Non è più quella dei piani regolatori di un tempo con le famigerate e innumerevoli deroghe: oggi invece si pongono al centro dei progetti la qualità urbana, la salvaguardia dei dettagli dei singoli edifici con valore storico, un maggiore e particolare riguardo al coinvolgimento ed alla partecipazione di tutti gli abitanti cittadini nelle principali scelte urbanistiche.
All’indiscussa proprietà individuale degli edifici si cerca oggi di anteporre come incontestabile idea ‘guida’ l’interesse pubblico del contesto urbano, declinato in questo caso nel rispetto della storia e nella tutela del paesaggio.
Castelsardo rinasce oggi a vita nuova in virtù della sua gente che, riscoprendo e coltivando la la propria ricca e lunga storia passata, cresce nella dignità e nella consapevolezza, continuando così a muoversi nella linea del glorioso e illustre solco lasciato dai suoi antenati.
… E chissà che tutto questo piano trovi anche, perchè no?, una ragionevole soluzione ai poco estetici impianti di calore come pure alle non poche parabole poste in bella vista su molti balconi aragonesi…