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Territorio, turismo lento, sostenibilità… sono queste le parole chiave che tengono insieme Slow Tourism, l’associazione umbra che sta crescendo a una velocità vertiginosa. Il perché del suo successo è presto detto: alle persone interessa sempre di più viaggiare in modo diverso, rispettando l’ambiente, allontandosi dai percorsi di massa e avvicinandosi maggiormente alla natura, al silenzio, all’arte e a tutte quelle peculiarità che raccontano la storia di un luogo. Non solo: anche i titolari di ristoranti e strutture ricettive si stanno aprendo gradualmente a un modo differente di accogliere gli ospiti, puntando sulla personalizzazione delle esperienze.
Slow Tourism è nata quindi per promuovere i territori italiani e la cultura dell’accoglienza, coinvolgendo sia gli imprenditori turistici che i viaggiatori e le comunità locali. Da tempo collabora con alberghi, agriturismi, b&b che si impegnano a garantire un servizio di qualità ma nel rispetto della natura; fa informazione grazie al nostro giornale e propone percorsi formativi per rendere le città luoghi ospitali e favorire il ritorno dei turisti.

Le declinazioni dell’accoglienza (www.primiero.tn.it)
Slow Tourism ha un manifesto vero e proprio. I punti principali? Accoglienza vera e sincera, vivere i viaggi, collaborazione e qualità della vita, pregio al territorio e condivisione di esperienze.
Insomma, l’associazione fa rete e sempre di più. Sì perché, nata a Spoleto, sta ora prendendo piede in tutta Italia; e non solo: da tempo fioccano le collaborazioni con altri Stati, come la Spagna, la Francia e la Germania.
E voi, sapevate di poter aprire un’associazione regionale Slow Tourism? Per saperne di più, visitate il sito dell’associazione!
Tag:accoglienza, Slow Tourim, sostenibilità, strutture regionali, turismo lento, Umbria