
Corte interna de La Ciliegia Green
Ricordate la nostra intervista al proprietario de La Ciliegia Green, B&B nel cuore di Bologna? Guidati dalle parole di Antonio, ci siamo posti una domanda: è possibile portare avanti un’attività ecosostenibile all’interno di un centro storico ad alta densità storico-artistica? Sono tanti, infatti, i limiti imposti dal codice dei beni culturali. Abbiamo deciso di fare questa domanda proprio ad Antonio, proprio perché volevamo la testimonianza di chi è in stretto contatto con entrambi i mondi.
Antonio, l’ecosostenibilità può esistere nei centri storici e convivere con l’arte?
“Certo! Però è molto più difficile da realizzare, perché ci sono vincoli e difficoltà burocratiche e fiscali. Eppure, se guardi alla percentuale delle strutture che sorgono in campagna, il nome ‘eco’ è spesso fuorviante. È molto più facile ottenerlo fuori le mura perché le case sono nuove e, tra le altre cose, hanno i doppi vetri. Nel centro storico questo è molto più difficile. Così come è impossbile installare pannelli solari nonché, spesso, avere uno spazio all’aperto: i palazzi, nella maggior parte dei casi, non hanno un giardino. Noi, però, volevamo fare un’offerta diversa e proprio nel centro storico”
Forse, tra i tanti problemi, c’è lo stereotipo che a dormire in centro sia solo il business man…

Centro storico di Bologna (www.groupon.it)
“Esatto! Ma posso assicurare che non è così. Le case storiche sono belle! Ed è possibile anche da noi fare azioni ecosostenibili, come per esempio la raccolta differenziata. Inoltre, stare nel centro di una città come Bologna dà la possibilità di camminare, senza dover ricorrere all’automobile. Pensa che nessuno di noi ha una macchina. E poi: abbiamo un salone di 30 mq. Qualsiasi altra struttura avrebbe costruito dei tramezzi. Noi, invece, non abbiamo né potuto né voluto farlo, altrimenti saremmo dei semplici affittacamere. Il nostro rimane il salone di duecento anni fa.
Tutto questo, ovviamente, va ad aggiungersi alle nostri dispense, ricche di prodotti biologici; ai diffusori di oli naturali, comprati in erboristeria; agli spray senza gas; alla nostra cucina, basata su materie prime a chilometro zero”
Insomma, bello vivere la casa così com’era un tempo. Peccato, appunto, per le normative… Che cosa andrebbe fatto secondo te?
“Bisognerebbe tenere conto che non si possono catalogare gli appartamenti storici con i parametri delle strutture che nascono ‘in libertà’! Purtroppo, io non posso avere alcuna certificazione e non posso garantire più di quella che è la mia buona fede, nonostante tutte le attenzioni che ci metto. Anche per chi volesse mettere online la propria struttura: andrebbero inseriti dei parametri di compromesso con le Belle Arti. Spesso il patrimonio inestimabile di un palazzo storico non viene nemmeno considerato…
Tra le altre cose, noi abbiamo restaurato tutto con materie organiche. Credo che in un palazzo di questo tipo non si sia mai consumato poco come facciamo noi, nonostante l’attività in corso. Siamo costantemente attenti, sia per quanto riguarda gli sprechi che per quanto riguarda l’accoglienza. Insomma, ci sono altri criteri da considerare! Io continuo a crederci”

Antonio e amici
Antonio e amici vorrebbero quindi che ci fossero altre voci, nel processo di certificazione, per coloro che hanno scelto di aprire un’attività in centro…
“Infatti. Vanno considerati l’approccio al palazzo, i lavori che sono stati fatti dai singoli, non delle aziende. Ne ho visti tanti di restauri; ma come il nostro, nel rispetto dell’ambiente… magari fossero tutti così! Chi si mette a impastare con i vecchi procedimenti e con materie prime biologiche? Secondo noi, aver speso più tempo e meno soldi (quindi meno inquinamento) per un palazzo di 200 mq, e aver usato materiali di recupero è il riassunto di un lavoro più che ecosostenibile”
Il dibattito è aperto…
Tag:bed and breakfast, belle arti, Beni culturali, bologna, centro storico, La Ciliegia Green, sostenibilità