Turismo e digitale camminano a braccetto. Nella cornice di TTG Incontri a Rimini è nata “Startup”, un’associazione no profit per favorire l’incontro tra start up dell’industria dei viaggi e innovazione. Al debutto era presente il Sottosegretario al Turismo del Governo, Simonetta Giordani, che ha rilanciato: “Il fresco accordo tra Expo2015 ed Enit, promosso dal Mibact, per la nascita del registro digitale delle strutture ricettive, rappresenta solo il primo passo di una strategia più ampia per la digitalizzazione dell’intero sistema turistico nazionale. Il registro digitale, che sarà inaugurato e sperimentato in occasione dell’Expo, è uno strumento innovativo e dinamico con cui tutti gli operatori potranno presentarsi ai visitatori sui diversi device. Su questa prima iniziativa, in accordo con le amministrazioni locali, sarà sviluppata in una seconda fase la piattaforma unica che ospiterà anche servizi di booking on line.
Costituiremo presso l’Enit – prosegue la Giordani – un laboratorio di e-tourism che definirà e porterà a realizzazione una strategia digitale per il turismo che sia compatibile con le nuove abitudini di consumo mediale dei turisti in tutto il mondo. La terza fase di questa strategia sarà caratterizzata infine dalla nascita di un sito web dedicato all’attrazione di investimenti esteri nel settore”. Infine ricorda come “le scelte più efficaci e coraggiose assumono rapidamente un profilo virale”. Il registro offrirà agli operatori turistici, anche più piccoli, la possibilità di pubblicare una descrizione della loto offerta con riferimenti ai siti web di riferimento: in sostanza si stratta di un catalogo virtuale , in aggiornamento e personalizzabile, che consentirà agli operatori di essere presenti sul mercato online e rafforzarsi nel rapporto con i grandi intermediari.
L’Associazione Startup conta, già alla nascita, ventitré startup aderenti, evidenziando come l’evoluzione digitale del turismo in Italia sia un fenomeno in grande espansione. Il neo presidente, Stefano Ceci ha lanciato un appello al Governo per promuovere il Tax Credit per il Turismo Digitale, un programma di agevolazioni fiscali destinate alle imprese del turismo che investono nel digitale. Ceci ha focalizzato l’attenzione sulle conseguenze del digital divide che nel settore turistico porta l’Italia ad essere fanalino di coda: “Le PMI del turismo italiano subiscono difficoltà nel programmare, sviluppare e gestire la promozione e commercializzazione online della loro offerta. Per questa ragione diventa importante favorire l’incontro tra le imprese italiane del settore e le startup che si occupano di turismo e cultura. Per questo motivo come primo atto associativo facciamo appello al Governo affinché riduca la pressione fiscale sulle imprese turistiche che investono nel digitale”.
Le nuove tecnologie sono sempre più diffuse sia nella fase iniziale di selezione del viaggio sia durante sia dopo, attraverso l’uso degli smartphone e tablet, sia nella condivisione sui social media; essere assenti o presentarsi in modo inadeguato rispetto ai criteri con cui agiscono i motori di ricerca determina una perdita di quote di mercato.
Inoltre si devono fare i conti con la trasformazione dei consumatori in comunicatori. Con oltre 70 miliardi di messaggi diffusi giornalmente, 350 milioni di foto condivise quotidianamente solo su Facebook, 250 miliardi di scatti fotografici messi in rete a disposizione di tutti, buona parte dei quali manifestamente o potenzialmente a soggetto turistico, i social media hanno superato in quantità la comunicazione pubblicitaria. Questi i dati illustrati da Gianluca Diegoli, digital marketing manager, professore allo IULM e blogger, nel corso del TTG Forum “Il turista come media”. Ora la nuova sfida è trovare gli argomenti giusti per distinguersi nel mare magnum delle informazioni disponibili sulla Rete.
“Non siamo più turisti, siamo persone”, ha aggiunto Roberta Milano, docente di Web Marketing Turistico presso l’Università di Genova, nonché autrice del libro ‘Turismo e Reput’azione’ . Persone che incominciano a viaggiare quando incominciano a sognare una destinazione, e le informazioni che trovano sul web possono aiutarle ad attivare il sogno. “I libri, la letteratura e il cinema sono da sempre stati elementi capaci di influenzare le scelte di viaggio. Ora le parole e le immagini si sono trasferite sui social. E anche se i messaggi sono telegrafici, come avviene su Twitter, o se le immagini sono frutto di scatti di impulso, come avviene su Instagram, hanno una valenza semantica significativa”.
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