Ubi major minor cessat. Dicevano i latini: quando c’è qualcuno di più importante, il secondo deve per forza farsi da parte. E così nei nostri calendari l’11 luglio è solennemente monopolizzato dal patrono d’Europa, San Benedetto, mentre il povero San Gualberto, patrono dei Forestali ricordato e festeggiato lui pure in quel giorno, deve per forza adeguarsi ed inchinarsi di fronte a tanta santità.
Noi invece, invitati proprio in quei giorni ad effettuare un appassionante viaggio tra le risorse dei boschi e della filiera legno delle Alpi Friulane (partendo da Paluzza fino a Gorizia) abbiamo avuto la fortuna di concludere questo viaggio di tre giorni festeggiando proprio insieme ai Forestali, promotori dell’iniziativa, il loro santo protettore nel parco Coronini- Kronberg.
Il programma è stato denso ma essenziale: la presentazione dei risultati dell’attività del corpo forestale regionale del Friuli Venezia Giulia nell’anno 2012 e prospettive per il 2013, preceduta dalla Santa Messa ed il saluto delle Autorità.
Obiettivo dell’iniziativa, promossa da Sergio Bolzonello, vicepresidente e assessore alle attività produttive risorse rurali, agroalimentari e forestali e Luca Bulfone, capo del corpo forestale regionale, era quello di far conoscere e promuovere le attività del corpo volte alla valorizzazione delle risorse montane e boschive e della filiera legno, che nel Friuli Venezia Giulia hanno ottenuto la Certificazione internazionale PEFC.
Abbiamo avuto così l’opportunità di conoscere la frequenza degli incendi da fulmine, la qualità e le modalità di intervento delle squadre comunali dei volontari debitamente addestrati ed attrezzati e numerose altre notizie correlate ai grossi pericoli che possono derivare su vari fronti qualora un incendio rimanga per giorni sotterraneo negli spessi strati di lettiera tra le rocce o nelle radici degli alberi pronto tuttavia a ripartire in grande stile con l’aumentare della temperatura e del vento.
Nel 2012 in Friuli Venezia Giulia sono avvenuti 187 incendi boschivi per un totale di 781,24 ettari di superfice bruciata di cui 670,34 di boschi. Negli ultimi 30 anni, il numero degli eventi è in leggera crescita, mentre la superficie media bruciata per ogni incendio resta abbastanza stabile. Il Friuli Venezia Giulia per quanto riguarda il fenomeno degli incendi boschivi può ritenersi abbastanza fortunata rispetto ad altre regioni italiane per il suo clima tendenzialmente piovoso e senza lunghi periodi di siccità. Nonostante questo, l’esperienza insegna che le annate orribili dal punto di vista degli incendi, ovvero quelle particolarmente siccitose, dopo un certo numero di anni si ripresentano sempre e mettono a dura prova tutto il sistema nelle sue varie componenti della Protezione Civile, volontariato, corpo Forestale Regionale, Vigili del Fuoco, Polizia, Esercito. Le ultime annate di questo tipo sono state il 1997 ed il 2003.
Dal punto di vista meteorologico, il 2012 è stato caratterizzato da un inverno piuttosto secco e con poca neve, da fine gennaio a metà febbraio, gelo e bora record, a marzo record di sole, da metà giugno, secco e caldo fino a ottobre, molta pioggia a ottobre e novembre con mareggiate sulla costa, a inizio dicembre neve e ghiaccio solo sulla Venezia Giulia (testo tratto dal riepilogo annuale 2012 – ARPA OSMER). Non è un caso che i due eventi più importanti dell’ anno, sia per la superfice bruciata che per la problematicità dello spegnimento, sono avvenuti nel mese di marzo, che è stato uno dei più caldi e soleggiati di sempre; grande importanza, inoltre ha avuto il deficit idrico dei mesi precedenti.
Ringrazi dunque l’umile San Gualberto e soprattutto i suoi validi ed attivi ‘protetti’ anche l’illustrissimo San Benedetto con i suoi famosissimi seguaci, fuggiti guarda caso dal trambusto della città per trovare proprio nella natura e nei boschi il luogo più adatto per praticare nel migliore dei modi il loro ideale di vita, fondato sulla preghiera e sul lavoro (ora et labora).
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