
Manifesto: Partigiani di Granarolo
La Resistenza partigiana non solo celebrata nelle cerimonie istituzionali, non solo ricordata nelle manifestazioni delle associazioni ma ora anche meta di viaggi della memoria. Per gli amanti di questa pagina storica è stata creata una app specifica grazie al lavoro e alle ricerche degli Istituti Storici della Resistenza dell’Emilia Romagna in Rete insieme all’ Anpi (l’associazione nazionale dei partigiani). Una soluzione tecnologica che offre strumenti, risorse e informazioni per itinerari culturali lungo le nove province della regione. Basta un click all’indirizzo http://resistenzamappe.it/ per scoprire un ricco mondo di passioni, drammi, sentimenti politici.
Ma in questo articolo voglio parlare di un’iniziativa a cui ho partecipato il mese scorso e che apre una finestra su un lato meno conosciuto della Resistenza: la lotta partigiana in pianura. Spesso nella letteratura sul tema è prevalsa la narrazione delle battaglie in montagna – con, in particolare, una forte attenzione alla Linea Gotica, dove la guerra fu più cruenta – lasciando in ombra la resistenza nelle terre di pianura.
Con ‘’GRANAINBICI’’, l’amministrazione comunale di Granarolo dell’Emilia – un paese a pochi chilometri da Bologna – ha dato vita a una biciclettata che si è sviluppata su un percorso di 12 chilometri, con tappe nei luoghi simbolo della Resistenza di pianura. Una manifestazione ricca di eventi: la giornata è iniziata con la visita alla mostra fotografica ‘’MEMORIE SOTTERRANEE. I rifugi antiaerei a Bologna tra ricerca, tutela e valorizzazione’’ a cura di Vito Paticchia e Massimo Brunelli (con materiali dall’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna e dagli Archivi storico regionale e del Comune di Bologna) ospitata nella biblioteca comunale.

Chiesa di San Michele Arcangelo, Granarolo dell’Emilia (BO)
Poi via con la pedalata lungo le piste ciclabili che percorrono la campagna del paese. Prima tappa, la Chiesa di San Michele Arcangelo, dove la ricercatrice Cinzia Venturoli ha illustrato le tecniche di guerriglia dei partigiani di campagna. Uomini e donne che si nascondevano in mezzo ai campi, costruendo della baracche, per sfuggire alla morsa dei nazi fascisti.
Nuove pedalate e nuove tappe nelle case coloniche di Granarolo, che negli anni Quaranta erano basi militari utilizzate dai partigiani. Racconti, fotografie, storie di abitanti del paese che hanno perso la vita nella dura battaglia della Resistenza. Infine il capolinea agli orti urbani di Granarolo, gestiti dagli anziani che hanno offerto crescentine – ottime per la cronaca – ai partecipanti.
L’iniziativa del comune di Granarolo non è stata solo gradevole e culturalmente ricca per i partecipanti ma l’occasione per una prima valorizzazione di un itinerario che unisce memoria storica, paesaggio di pianura, aziende agricole (le case coloniche sono abitate da agricoltori che vendono i loro prodotti a chilometri zero) con la tipica architettura rurale della ‘’bassa’’ bolognese. Il tutto su due ruote.
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