
Piazza del Plebiscito, Napoli
“Il turismo, la cultura, l’ambiente attraverso i raggi di una bicicletta”: uno slogan incoraggiante quello di Michele Macaluso, direttore ANEA (Agenzia Napoletana Energia Ambiente). Incoraggiante sia per chi ama le due ruote che per chi riesce ancora a sognare un mondo pulito e a misura d’uomo. Anche in vacanza.
Difficile immaginare la città partenopea, una delle più trafficate d’Italia, attraversata da turisti che pedalano in tutta tranquillità. Ma non impossibile: dal primo maggio scorso, infatti, l’ANEA ha lanciato un’iniziativa di turismo sostenibile dal nome accattivante: “I Bike Naples”. A spiegarla il dottor Macaluso, intervistato dal Daily Slow: “La nostra iniziativa punta a proporre ai turisti una visita di Napoli che sia più ecologica e lenta. Abbiamo pensato a due percorsi: quello storico, tra vicoli, piazze e chiese; e quello panoramico, in mezzo a vedute mozzafiato che si estendono dal centro storico al mare. Entrambi i percorsi durano circa tre ore e prevedono sette tappe ciascuno per un massimo di quindici partecipanti. La guida spiega le peculiarità di ciascun sito”.
I Bike Naples è un’idea nata in occasione del Maggio dei Monumenti, importante rassegna culturale napoletana, favorita dall’apertura di alcune ZTL, dalla creazione di piste ciclabili e, soprattutto, da una forte spinta dal basso, quella di chi la città la vive ogni giorno: i napoletani.

Piazza Dante
“Si tratta di un modo completamente diverso di intendere gli spostamenti, facilitati da alcuni accorgimenti, come quello di non far pagare il biglietto della funicolare alle biciclette. Inoltre, con il comune abbiamo avviato una campagna per l’acquisto di biciclette elettriche, proprio a favore della mobilità sostenibile. Un progetto dedicato a chi non è avvezzo a questo mezzo o semplicemente ai percorsi più lunghi”.
Certamente il processo per rivoluzionare il modo di spostarsi da un punto all’altro è lento, le condizioni non sono ancora del tutto favorevoli e “le amministrazioni devono fare di più. Ma c’è un’esigenza diffusa, sia per motivi economici che di sensibilità ambientale, Bisogna favorire alcune condizioni, come l’ingresso facilitato per le bici in metropolitana”. E se non si può pensare di sostituire tutta la mobilità con l’utilizzo della bicicletta, iniziative come questa aiutano a ridurre il traffico privato.
Al momento i soggetti più interessati sono i giovani ma anche gli stranieri, che vogliono visitare le città in modo non convenzionale, “per notare aspetti che, mi creda, quando si gira in macchina non si riescono ad apprezzare.”

Castel dell’Ovo
Il cicloturismo urbano è poi un modo per far conoscere una città che spesso è oggetto di pregiudizi, spesso non infondati, sulla sicurezza stradale: i turisti che si recano a Napoli, infatti, si informano prima di partire ed “è per questo che abbiamo studiato percorsi che garantiscono massima sicurezza. Abbiamo infatti previsto due accompagnatori per ogni tour: uno davanti e l’altro alle spalle del gruppo”.
Del resto è Macaluso stesso a praticare il turismo slow e, come racconta al Daily, si è trovato più di una volta ad ammirare iniziative del genere fuori dai confini nazionali. Noi speriamo che si sia instaurato un circolo virtuoso, in direzione di un turismo protetto e protettivo nei confronti del nostro paese.