Visitiamo il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, in diversi luoghi attorno ai laghi del Cerreto dove la provincia di Reggio Emilia si compenetra con quella di Massa, cioè la Lunigiana.
Hanno veramente impressionato la qualità dell’accoglienza, dell’organizzazione e l’importanza e la varietà delle località storiche, delle tradizioni e della realtà socio – economiche che ci sono state mostrate e fatte vivere. Profonde suggestioni e concrete informazioni per la nostra missione di diffusione del patrimonio naturalistico,culturale ed enogastronomico. Grande merito va all’albergatore, che con grande amabilità, serietà professionale e spontanea comunicativa ha curato in ogni minimo dettaglio le delizie offerteci per i nostri occhi, il nostro arricchimento personale e non ultimo il nostro palato.
Abbiamo scelto una delle zone forse meno lanciate turisticamente, non vissute come meriterebbero, dell’Appennino Tosco–Emiliano, iniziando la visita da una deliziosa piccola acetaia, una famiglia di produttori di prelibatezze conserviere, un prestigioso caseificio di Parmigiano Reggiano.
E poi la storia ed il paesaggio: i Laghi del Cerreto, le cime innevate del Ventasso, del Cusna e del Sillano, antichi borghi su colline fiorite e le suggestive rovine del castello Matildico di Carpineti.
Purtroppo le piacevolezze della tavola proposteci dall’équipe familiare dell’hotel (salumi di montagna, paste fatte a mano, funghi, carni stupende, prelibati formaggi ed i vini delle colline di Scandiano e Canossa) non sono illustrabili graficamente, ma rimangono come il resto nella nostra memoria.