Sulla pagina FB “Gruppo di Lavoro Accessibilità” l’architetto Elisabetta Schiavone presenta “Marioway” una interessante soluzione per la mobilità delle persone paraplegiche, e utilizza le immagini per alcune considerazioni che vi invitiamo a leggere provando ad aggiungerne qualcuna nostra.
La notizia, se la rete non ci inganna, è riportata dalla pagina FB di Xavier Mesalles, inesauribile “promotore per l’accessibilità” in quel di Barbens, Lleida, Spagna…ma il “Marioway” è una startup tutta italiana con sede a Milano, “…un progetto generato dal cuore e dalla mente di Mario Vigentini”.
La tecnologia del Marioway richiama l’ormai storico Segway, noi lo provammo a Genova nel 2003, al primo festival della scienza, ma l’origine è antecedente allo stesso Segway.
Era l’ “IBOT” rivoluzionaria carrozzina, ideata come il Segway (e una infinità di altre cose) da Dean Kamen. Isabella Rossellini in questo video non solo intervista il geniale inventore ma prova anche la carrozzina “IBOT”.
Dopo alterne vicende economiche sembra che l’IBot sia uscito di produzione nel 2009 (ma oggi compare sul sito della DEKA, struttura per l’innovazione e la ricerca fondata dallo stesso Dean Kamen). Ma quali che siano le sorti dell’IBOT, “buona tecnologia non mente” oggi è Mario Badano, imprenditore e persona disabile, a realizzare e commercializzare in Italia, nell’ambito di una collaborazione ufficiale in partnership con Segway Inc., l’innovativa carrozzina “Genny”.
Ma parlando di mobilità noi siamo come al solito meno “elettronici” e più pragmatici e viaggiando il tema forse più ricorrente è quello dei servizi igienici, ne abbiamo parlato in “Buon bagno”, Chiaro Scuro n. 11 luglio 2011 (in rete nella raccolta “Da zero a diciasette” a pag 44).
Per non essere costretti a viaggiare attrezzati come nell’immagine (e ricordando ai progettisti che la migliore accessibilità è offrire più accessibilità diverse), una pratica soluzione individuale per chi ha problemi motori potrebbe essere senza dubbio quella offerta da Seatara. Una carrozzina interamente in materiale plastico, utilizzabile per bagno/doccia, ripiegabile e trasportabile ad uso valigia (ovviamente con le ruote).
L’azienda ha sede in Israele, contattata ci ha risposto con grande gentilezza Mrs.Yana Loifer e anche se alla fine non abbiamo acquistato la carrozzina, ci è stata comunque offerta a euro 750,00 ex fabbrica (da aggiungere spedizione circa euro 75 e spese/tasse doganali).
Ancora più manifatturiera la proposta per “stirare senza barriere”.
L’asse da stiro, originariamente per installazione a parete, viene da Næstved, comune della Danimarca, è prodotta da Ropox. Nella casa accessibile di Foligno l’asse da stiro, montato su carrello con un giusto di contrappesi, diviene usabile ovunque e da chiunque, e all’occorrenza persino comodo tavolino da letto “extralarge”, pardon, “extralung”.
Altra segnalazione degna di nota è l’ultima invenzione del geniale Dean Kamen il “Deak Arm System”, è forse la più sofisticata e precisa protesi meccanica mai realizzata, un braccio “robotico” che può consentire a chi lo indossa di recuperare gran parte delle funzioni di un arto naturale.
Ma Dean Kamen è anche un eccentrico miliardario che passati 60 anni ha acquistato l’isola di North Dumpling, al largo del Connecticut.
Oltre l’abitazione, ricavata restaurando il faro preesistente, vi ha realizzato una piccola replica di Stonehenge e “scherzosamente” ha dichiarato l’indipendenza della sua isola dagli Stati Uniti.
Ha dotato il suo “regno” di una costituzione, di una flotta navale (un mezzo anfibio) e aerea (un elicottero). Ha stabilito un inno, una bandiera e una moneta nazionale.
Meno scherzosamente ma con spirito pragmatico/dimostrativo ha anche reso l’isola energeticamente autosufficiente.
North Dumpling infatti non riceve energia elettrica dal continente, utilizza esclusivamente luci a LED e produce tutta l’energia necessaria attraverso batterie solari ed impianti eolici.
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