Schignano è un paesino in provincia di Como, uno di quei posti in cui nessuno (o quasi) deciderebbe di andare appositamente, nascosto com’è tra monti e panorami lacustri. È vero, Schignano è famosa per il Carnevale (caratterizzato da maschere di personaggi locali, come i Bei, i Brütt e la Ciocia). Ed è vero che qui è stata rinvenuta una spada di ferro avvolta nel suo fodero e risalente al 120 a.C. Ma se si escludono queste curiosità, rimane un luogo poco conosciuto e vissuto principalmente dai suoi abitanti.
Eppure, qualche avventore che si inerpica al di là degli angoli e delle curve più conosciute c’è. Persone curiose che decidono di spingersi oltre, viaggiatori che non si accontentano dei soliti percorsi e che sono a conoscenza di un agriturismo biologico che, proprio per essere tale, ha scelto una posizione incantevole nella natura incontaminata e lontana dal turismo più aggressivo. Sto parlando dell’agriturismo Al-Marnich, di cui il Daily Slow ha voluto intervistare il figlio del proprietario, Antonino Bonfiglio, che – mi racconta – ha da sempre il desiderio di proporre qualcosa di diverso rispetto all’offerta generale:
“Si tratta solo di mettere in risalto tutte quelle pratiche che facciamo già da tempo, soprattutto rispetto al consumo alimentare: inutile dire che utilizziamo prodotti biologici e a chilometro zero. Ma spesso è solo una questione di chi si pubblicizza meglio. Consideri che noi facciamo parte, oltre che di Slow Tourism, anche di EcoWorldHotel, network di imprese ricettive ecosostenibili; e, soprattutto, siamo Fattoria del Panda: il WWF ci ha scelti perché rispettiamo l’ambiente e la fauna locali. Qui ci sono animali come farfalle rare e gamberi di fiume, che altrove si sono già estinti. Da noi esiste ancora lo scoiattolo rosso, che da tempo, in altri luoghi, è stato scacciato dal più grosso cugino americano!
Mi chiedeva delle nostre azioni per proporre un’offerta turistica sostenibile… Essenzialmente sono due: formazione (su quello che il luogo offre a livello di flora, fauna, itinerari) e soprattutto conservazione attiva dell’ambiente: facciamo utilizzo delle energie rinnovabili, quali biomasse, solare-termico e fotovoltaico (che hanno davvero in pochi, soprattutto in questa combinazione). Inoltre usiamo detersivi Ecolabel e/o superiori. Anzi: stiamo studiando la possibilità di sostituire i detersivi con i microrganismi, veri e propri spazzini naturali!”
Antonino è un fiume in piena: difficile fermarlo mentre parla non solo del suo agriturismo ma anche di natura, rispetto dell’ambiente, animali… Impossibile chiedergli se ha passione per quello che fa, dato che traspare in maniera evidente dalle sue parole:
“Piuttosto la costanza: si tratta di formare il cliente, non solo di informarlo sulle nostre pratiche. Oltre, ovviamente, a garantirgli un servizio di qualità, che comprende cibo genuino e fatto in casa. Da noi si crea un’atmosfera un po’ particolare: è come essere a casa, in un’oasi. Pensi che qui ci sono ancora coccinelle e lucciole in quantità! Questo dimostra che il posto è incontaminato, tanto che questi insetti sono presenti nelle vigne, che nella maggior parte dei casi sono estremamente trattate. E poi è importante l’uso che tu fai delle risorse: noi non facciamo allevamento intensivo e non usiamo fitofarmaci nè prodotti chimici, a eclusione di un minimo di verde rame per le vigne. Tantomeno abbiamo, nella maggior parte delle camere, televisione o altri elettrodomestici ad alta emissione o consumo energetico, per cui da noi quasi non esiste radio-smog”
La clientela di Antonino è caratterizzata da famiglie con bambini, turisti di passaggio, business men che, dopo una giornata intera di lavoro (siamo vicini a grandi centri come Milano), decidono di rifugiarsi qui; e infine da coppie in cerca di romanticismo che, in alcuni momenti, rappresentano il 90% degli ospiti di Al-Marnich.
Ma quali i luoghi da vedere assolutamente?
“La Sighignola (montagna delle Prealpi Luganesi, n.d.r.), il balcone d’Italia: da qui si vedono il lago di Lugano e quello di Como e il panorama è unico! Ma poi, sopra di noi, ci sono itinerari facilmente percorribili, dove si possono osservare alberi secolari. Inoltre, io consiglio di visitare le ville-museo, come la Villa del Balbianello: colui che donò la villa al Fai era un ricco collezionista, quindi ci sono interessantissimi reperti archeologici portati dai viaggi. Ma anche Villa Carlotta, a Tremezzo, famosa per il suo giardino immenso e pieno di piante, anche esotiche. Per non parlare della famosa Villa Olmo. Tutto questo, però, non prima di una bella passeggiata sul lungolago”
Per saperne di più, basta andare su Slow Tourim: http://www.slowtourism-italia.org/agriturismi/al-marnich/
Tag:agriturismo al-marnich, biologico, Como, intervista, Lago di Lugano, Lombardia, Schignano, sostenibilità, wwf