Berchida è stata segnalata come una delle spiagge più belle d’Italia. Il colore della sabbia è grigio chiaro e la spiaggia é bagnata da un mare trasparente e cristallino, con sfumature tra il verde ed il turchese. Gli odori mediterranei sono avvolgenti, alle spalle avete le dune, e davanti kilometri di passeggiate da percorrere. La spiaggia fà da barriera al Rio Berchida e crea uno stagno popolato di animali, tra i quali non è raro incontrare specie rarissime.
Sono stata tre volte in questo paradiso di sabbia finissima, che confina con l’Oasi naturalistica di Bidderosa (Orosei).
La prima volta avevo diciassette anni, facevo la guida turistica presso un villaggio-residence di Cala Liberotto e rischiai, per arrivarci, di cadere nel fiumiciattolo che bisogna guadare (il Rio), perdendo una ciabatta! La seconda con un amico di Cagliari, fotografo, e la terza, più avventurosa, passammo con tre amiche da Capo Comino.
L’entrata di trova sulla SS125 – l’Orientale Sarda – e la riconoscete perchè c’è il faro intonacato di bianco (il faro di Capo Comino, appunto). Per arrivare in spiaggia da qui però, munitevi di un Suv. La mia povera berlina infatti, ha rischiato di rimanere lì e di lasciare anche noi in quel paradiso (il che direi non mi sarebbe affatto dispiaciuto). Da Capo Comino troverete un cancello accostato, che una volta aperto, vi condurrà su circa 10 km di strada sterrata (e quando dico sterrata significa che la vostra macchina dovrà affrontare pietre appuntite, sassi che sbucano dal terreno e fossi vari): l’area è protetta dalla Guardia Forestale, che incontrerete lungo il cammino.
Il paesaggio che vi circonderà proverò a descriverlo, ma a fatica, perchè la bellezza che si attraversa è indescrivibile.
Vi sembrerà all’inizio di non arrivare mai: si sale e si scende lungo la montagna che abbraccia l’oasi costiera, passando fra alberi di ginepro ed una macchia mediterranea rigogliosa. Il telefono non prende (ed io di questo ero contentissima) e si avverte un senso meraviglioso di ricongiungimento con la natura. Alla fine della strada sterrata troverete un bivio e potrete scegliere la spiaggia che vi ispira di più. Se cercate del silenzio, qui ne troverete in abbondanza: entrambe le volte ho condiviso il posto al massimo con due famiglie di tedeschi.
Consiglio vivamente, a chi per la prima volta decide di visitare questo paradiso (magari passando come ho fatto io per la strada gestita dall’ente Foreste) di portare viveri e da bere, perchè li non troverete nulla, tranne Berchida. Raccomando di tenere pulito e di non buttare cicche di sigaretta: L’ente Foreste è ancora impegnato nelle azioni di rimboschimento a causa dei numerosi incendi. Invito tutti a portare la macchinetta fotografica, perchè un luogo così non può essere dimenticato. Se per caso invece finite la benzina e il telefono vi abbandona godetevi il posto e aspettate l’alba del giorno successivo, non ve ne pentirete.
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