Come sapete, noi del Daily Slow ci occupiamo da tempo di strutture ricettive green. E lo facciamo intervistando direttamente i responsabili di alberghi e agriturismi, proprio per dare voce a coloro che contribuiscono concretamente a progetti di turismo sostenibile.
Questa volta è il turno della Cascina Rodiani, che si trova a Drezzo, frazione di Colverde (Como), al confine con la Svizzera. Diamo quindi la parola al signor Samuel Crisigiovanni, che ci spiega cosa significa lavorare in modo ecosostenibile e rispettoso del territorio:
Buongiorno Samuel, la sua struttura è da tempo impegnata nell’ eco-sostenibilità. Quali sono le azioni concrete che mette in atto per salvaguardare l’ambiente?
«La Cascina Rodiani è una struttura ricettiva a basso impatto ambientale, certificata da Lega Ambiente (Premio Clima 2012). Siamo una piccola attività famigliare presente da poco più di tre anni, che seleziona i propri ospiti unicamente attraverso portali di ecoturismo e turismo sostenibile (non siamo presenti nei portali dell’industria turistica). Secondo noi l’accoglienza è un insieme di pratiche e servizi volti a offrire al cliente un soggiorno unico e memorabile che, integrato con quanto abbiamo messo in atto sul piano dell’efficienza energetica, sintetizziamo come “green hospitality”. La nostra sfida è stata quella di coniugare una ristrutturazione conservativa che desse risalto ai materiali naturali tipici del territorio con elevati standard di efficienza energetica e di comfort; il tutto in un’antica cascina lombarda del tardo 1.600, situata in una posizione pregevole. L’acqua potabile è adoperata unicamente per cucinare e lavarsi ma viene poi depurata (attraverso un impianto di fitodepurazione) e riutilizzata nei water e nelle irrigazioni, recuperando in loco una fonte di energia ottima per usi minori. Il 100% dei mobili e dei soprammobili proviene da oggetti di recupero (acquistati di seconda mano, appartenenti a famigliari e amici o realizzati con legno di recupero). Ci forniamo unicamente di energia elettrica da fonti rinnovabili e produciamo acqua calda attraverso l’energia del sole (pannelli solari termici) e biomassa (pellet di legno certificato FSC e legna da ardere auto prodotta); quest’ultima ci consente di riscaldare gli ambienti con un bilancio neutro di CO2. Gestiamo il nostro parco di proprietà (più di tre ettari), favorendo i fiori e la flora spontanea e autoctona, gestendo gli sfalci del prato a lunghi intervalli per favorire la migrazione degli insetti nonché il loro ciclo vitale e gestiamo in loco ogni scarto vegetale bio-triturandolo in cumulo di compostaggio che poi riutilizziamo, quindi senza asportare dalla proprietà la massa vegetale naturalmente prodotta e indispensabile per la fertilità del suolo».
Cascina Rodiani offre un servizio di bed and breakfast: quali sono le vostre scelte sostenibili in fatto di alimentazione?
«La colazione è il primo pasto della giornata e secondo noi è importante che sia buono, genuino e nutriente. Serviamo succhi di frutta fatti al momento con frutta fresca, jogurt con frutta fresca e muesli fatto in casa, brioches, torte e crostate fatte con olio d’oliva e senza latticini, burro e formaggi, uova dal pollaio e anche prosciutti. Il pane è con pasta madre e tutte le farine che utilizziamo sono di varietà antiche (farro, senatore cappelli, enkir, khorasan, graziella ra), integrali e non ma mai raffinate industrialmente. Siamo fortunati in quanto in prossimità possiamo contare su ottimi fornitori e sui nostri prodotti. Tutte le materie prime, infatti, sono biologiche, naturali, ecosolidali, a Km zero o autoprodotte. Ovviamente non adoperiamo prodotti usa e getta o monouso e serviamo marmellate fatte in casa».
La sua zona è ricca di itinerari: naturalistici, culturali, storici, ecc. Quali consiglia di non perdere?
«Il nostro territorio è ricco di attrazioni turistiche ma quello che lo contraddistingue, seppur poco promosso, è il fatto che si trova al confine con la Svizzera, uno Stato che ha stessa lingua, medesima cultura e paesaggio. Pertanto suggerirei di muoversi di qua e di là del confine per godere appieno della ricchezza del territorio. Dalla parte italiana spicca ovviamente il lago di Como, meta turistica nata alla fine dell’800, ricca di ville storiche abbellite da incantevoli giardini botanici. Purtroppo le ville e le sponde del lago sono anche mete di un turismo di massa e quindi bisogna fare i conti con le forti affluenze durante l’alta stagione. Più tranquillo è passeggiare lungo le dorsali dei monti che circondano il lago: un esempio è la passeggiata da Brunate a Torno, che offre incantevoli viste panoramiche tra i boschi. Tra Como, il suo bel centro pedonale e la nostra Cascina c’è il Parco Regionale della Spina Verde, l’area protetta più piccola della Lombardia, catalogato come parco forestale periurbano. All’interno del parco è possibile fare belle passeggiate a piedi o in mountain bike per raggiungere diversi punti d’interesse a carattere storico, come i resti archeologici della civiltà preistorica dei Golasecca e le fortificazioni medioevali come il Baradello, fino alle fortificazioni della Linea Cadorna, prima guerra mondiale, a carattere naturalistico, come l’area umida di Parè, il sentiero didattico le sorgenti del fiume Seveso e i punti panoramici sui vari versanti. Pochissimo conosciute – ma meritevoli di una visita – sono il Parco della Valle di Cernobbio, area verde sui versanti di un torrente recuperata dalla ferrea volontà di una anziana cittadina che ha trasformato un luogo di discarica abusiva in un angolo di grazia, il torchio di Palanzo, antico torchio di 500 anni per spremere l’uva, che è custodito in un magnifico borgo antico. Sul versante svizzero, un giro del lago di Lugano è sicuramente un meta più tranquilla rispetto a quello di Como, meno pregevole, ma ugualmente ricca di itinerari naturalistici, paesaggistici e con antichi borghi interessanti (segnalo Gandria e Morcote). Oppure si può fare una camminata in vetta al monte Genereso (1.700 mslm) per godere di una vista mozzafiato sui laghi e le Alpi. Da citare sicuramente il Monte San Giorgio (patrimonio dell’UNESCO) con il museo dei fossili, nonché il Geo Parco Gole della Breggia ed il Museo percorso del Cemento».
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