Il Royal Botanic Garden di Edimburgo è una di quelle cose che, amanti della botanica e piante esclusi, non metteresti proprio tra le prime scelte delle cose da vedere nella Capitale Scozzese.
All’inizio del nostro viaggio in Scozia, ero con Gian, il mio compagno, sul belvedere del Castello di Edimburgo e guardavamo verso quell’immenso polmone verde nella zona di Stockbridge.
Appena avremmo finito la nostra peregrinazione alle Ebridi, saremmo tornati lì per esplorarlo.
Mai decisione fu più azzeccata… e ve lo dice una che non ha proprio il pollice verde. Anzi.
Il Giardino Botanico è una proprietà davvero immensa e impiegherete un giorno intero per vederlo tutto, e per bene.
L’entrata è libera e vi darà accesso a tutte le zone, salvo le serre.
Per entrare nell’ambiente delle serre occorre pagare un supplemento di 5 sterline a testa e vi assicuro che ne vale proprio la pena.
Le entrate al giardino sono molteplici, da tutti gli angoli dell’immensa riserva.
Ricordatevi bene da dove siete entrati e, ogni tanto, buttate un occhio alle cartine che sono sparse un po’ ovunque.
Girare per il Giardino Botanico di Edimburgo e pretendere di vedere tutto è quasi impossibile.
Noi abbiamo passeggiato tranquillamente, come molti abitanti della città fanno.
Questo luogo è infatti considerato il parco cittadino e, dato che è gratis, molta gente viene qui semplicemente per fare un giro in un luogo splendido e per godersi tutte (o quasi) le specie vegetali presenti sul nostro pianeta.
La parte esterna è curatissima, ci sono tracciati segnati bene ed è possibile percorrere tutto il giardino anche se si è disabili e si gira in carrozzina. Questo è molto importante!
In una data zona del giardino c’è un centro visite con uno shop molto fornito di semi e piante.
Menzione speciale va alle serre che, nell’arco di un’ora, ti fanno fare il giro del mondo a piccoli passi.
Esse sono 10, immense, e rappresentano tutti gli ecosistemi esistenti finora sulla terra.
Io mi sono innamorata della serra in cui venivano coltivate le felci di ogni tipo: lì per me c’era la temperatura ideale e l’ambiente ideale.
Magari in un’altra vita ero una felce, chi lo sa!
Scherzi a parte, quando pensi alla Scozia non pensi immediatamente alla botanica ma questo è proprio un luogo da appuntare alle vostre guide.
Io e Gian siamo rimasti lì dentro dall’apertura alla chiusura (dalle 10 alle 18, attenzione gli orari cambiano a seconda della stagione). Sono uscita distrutta ma felice perché è stato come tenere il mondo sul palmo della mia mano, come diceva William Blake.
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