Comincia a muovere i primi passi la macchina organizzativa della Fiera Nazionale del Fungo Porcino di Albareto. Giunta oramai alla 19esima edizione, la manifestazione del Presidente Davide Riccoboni, nata nel 1996 su iniziativa di alcuni giovani, dell’Amministrazione Comunale di Albareto di concerto con forze imprenditoriali del luogo con l’obiettivo di valorizzare il crescente interesse verso il Fungo Porcino, oggi rappresenta un appuntamento fisso del secondo weekend del mese di settembre.
La cittadina di Albareto, si trova immersa nelle bellezza incontaminata dell’Appennino Parmense, ricca di boschi, vegetazione, corsi d’acqua e servita da un funzionale crocevia di strade e collegamenti anche con le vicine regioni Liguria e Toscana. “Una manifestazione come la Fiera Nazionale del Fungo Porcino – spiega al Daily Slow il Presidente Davide Riccoboni – ha un’importanza direi quasi unica nell’ambito della promozione turistica del nostro territorio ed in particolare del nostro comune. Una delle eccellenze gastronomiche della nostra vallata è il Porcino e la Fiera stessa fa da vetrina per tutti gli avventori che decidono di recarsi in valle anche solo per visitare la Fiera. Questo fa si che, con un richiamo di partecipanti a livello nazionale, si possano ammirare le bellezze della vallata e tornarvi magari in un secondo momento per una gita fuori porta, una vacanza o un soggiorno maggiore. Da quando è nata la Fiera infatti, dati alla mano, si è intensificato il turismo che riguarda il settore Funghi, e da quello si è passati ad un incremento di persone che hanno acquistato boschi case o più semplicemente vengano in villeggiatura, non solo nei mesi specifici di nascita del micete ma anche durante la stagione estiva. La vallata infatti offre un paesaggio di tutto rispetto e la tranquillità che ultimamente viene richiesta da sempre un maggior numero di persone, inoltre l’ubicazione di Albareto, anche se nella punta estrema dell’Appennino parmense, è di una centralità strategica, infatti immersa nel verde degli Appennini questa cittadina dista a solo un’ora da Parma e da La Spezia, un’ora dalla costa ligure ed un’ora dalla Versilia, inoltre nella stagione invernale Albareto è a solo 15 minuti dall’impianto sciistico di Zum Zeri”.
Una manifestazione quella di Albareto che si è da subito contraddistinta per una serie di collaborazioni e gemellaggi con altre importanti fiere di livello nazionale, non ultima quella stretta con la Fiera del Tartufo Bianco di Alba.
Fare sistema – spiega Riccoboni – rappresenta un incentivo in più per migliorare le situazioni, infatti con una ben studiata rete di collegamenti tra diverse manifestazioni, le stesse possono avere un riscontro conoscitivo maggiore rispetto al puntare al fatto di fare tutto singolarmente. Un avventore che va ad una specifica manifestazione su di uno specifico prodotto, può trovare all’interno della stessa un insieme di programmi che rimandano ad un’altra manifestazione che magari è di suo interesse ma di cui non era a conoscenza”.
Di recente la Fiera di Alabareto, ha aderito alla Rete Nazionale delle Fiere Rurali, ed è stata insignita del marchio Fiera Rurale di Qualità. “In un momento come questo in cui tutti siamo rivolti verso il mercato mondiale, la ricerca di prodotti di alta qualità è al massimo della sua espansione, e vederne certificate, attraverso un marchio determinate qualità, non può che essere un vantaggio in primis per il visitatore”. Il nostro Porcino inoltre è sotto il marchio del “Fungo di Borgotaro I.G.P.” nell’area geografica che comprende i comuni di Albareto, Borgo Val di Taro e Pontremoli. Il marchio in sé dimostra le caratteristiche speciali del micete, il quale cresce nel nostro territorio in tutte e quattro le sue specie. Perciò un determinato marchio fa si che si possa vantare un prodotto specifico portando ad una maggiore crescita turistica il luogo dove questo nasce cresce.