La “pignolata” – o gli “impannuccati” – è il tipico dolce che si prepara per il Carnevale in Sicilia. In particolare ad Acireale, dove questo evento si ripete due volte l’anno, in inverno e in agosto, quando le specialità culinarie vengono riproposte per i più golosi e per gli amanti della tradizione. Si tratta di piccole palline fritte, guarnite con una salsa di miele e servite su foglie di limone, che rilasciano un aroma unico e tipico.
La pignolata – o anche pignoccata – si prepara impastando 500g di farina, 6 rossi d’uovo, 100g di zucchero, la scorza grattugiata e le foglie di limone. Con questo morbido composto, vengono create delle palline – tipo gnocchetti -, fritte in olio bollente o strutto – come si faceva un tempo – fino alla doratura. A parte si sciolgono 100g di zucchero in acqua, cui si aggiungono 150g di miele. L’acqua va fatta evaporare completamente. A questo punto le palline fritte si gettano nella salsa ottenuta e si mescola a fuoco basso per qualche minuto. Si creeranno così delle montagnette di palline da decorare con zuccherini colorati o granella di mandorle tostate di Agrigento.
Con il miele come protagonista, nello stesso periodo delle animate feste ci sono anche i “rametti” o “ramuzzi”, specie di biscotti molto poveri negli ingredienti, preparati con miele del territorio ibleo – patria dei più esperti produttori di miele: i “fasciddari”, da fasceddu, alveare -, sciolto in una pentola senza che arrivi al bollore, con aggiunta di farina e la buccia grattugiata di un agrume a scelta – arancia o limone solitamente -. Il composto va fatto riposare una notte e, dopo averlo ulteriormente lavorato, la pasta si stende e si ritagliano i “rametti” con foglie, poi cotti in forno.
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Tag:Acireale, carnevale, pasticceria